Molti pensano di conoscere tutte le regole dell’autovelox, ma in realtà una non è così scontata come molti credono.
Da diversi anni uno dei mezzi più utilizzati per contrastare l’eccesso di velocità nelle strade è legato agli autovelox. Questi permettono di poter rilevare con assoluta certezza la velocità con la quale un’automobile sta percorrendo in strada in quel momento, calcolando dunque se sta rispettando i limiti o meno.
Sono moltissimi gli automobilisti che hanno criticato questi mezzi, soprattutto perché tante volte si contesta il fatto di aver esagerato con i limiti. In questi ultimi mesi si sta parlando tantissimo infatti del discorso legato alla “zona 30”.
Quest’ultima infatti è una nuova tutela atta per poter limitare sensibilmente la velocità nei centri urbani, permettendo così di avere strade più sicure e allo stesso tempo di limitare fortemente le emissioni di CO2. La Legge però non sta convincendo tutti, infatti anche in una città come Bologna sono scattate una serie di contestazioni.
Negli anni gli autovelox si sono sviluppati moltissimo, soprattutto in autostrada dove vige il sistema tutor. In questo caso non si calcola solamente la velocità nel momento in cui la vettura passa al di sotto della telecamera, ma si fa una media all’interno di un percorso tra una telecamera di inizio e una di fine.
A prescindere da chi tipologie di autovelox si dovesse incontrare, tutti quanti sono sempre stati convinti che esiste la “regola del 5%”. Si tratta dunque di una soglia di tolleranza che permette di superare di pochi chilometri orari il limite previsto, ma è davvero reale questa regola?
Nel caso in cui fosse realmente applicata la regola delle 5%, significherebbe che tanti limiti di velocità sarebbero completamente modificati. Cambierebbe molto poco nel momento in cui ci si dovesse imbattere in autovelox tarati a 30 km/h o a 50 km/h, ma sarebbe considerevole la differenza in autostrada.
Questo infatti vorrebbe dire che il reale limite di velocità consentito per legge sarebbe di 136,5 km/h rispetto ai 130 assegnati. Quello che però non tutti sanno è che questa regola in realtà non esiste, o quantomeno non è ufficiale.
Il Decreto Ministeriale firmato 29 ottobre 1997, all’interno dell’Articolo 1, stabilisce che gli enti locali debbano applicare un minimo di tolleranza. Questo dipende solamente dal fatto che ci possono essere dei piccoli errori tecnici che dunque rischiano di provocare delle multe per una differenza di pochi chilometri orari, anche se questa infrazione non è mai avvenuta.
Dunque è vero che a norma di legge è obbligatorio garantire un minimo di tolleranza, ma non è detto che questa possa essere del 5%. Nella maggior parte dei casi si è stabilito che questa sia la giusta soglia per poter garantire del margine agli automobilisti, ma nulla vieterebbe a un Comune di poter applicare solamente l’1% di tolleranza oppure anche il 10%.
A stabilire infatti questa percentuale sono le autorità locali, che possono modificare, grazie all’aiuto delle Polizie locali, i limiti di velocità, valutando anche la pericolosità della strada. La tolleranza degli autovelox esiste, ma non esiste nessuna regola del 5%.