È la multa più assurda della storia? Probabilmente sì: un caso che fa discutere e che mette al centro delle polemiche tutto il sistema autovelox.
Di assurdità gli autovelox ce ne hanno regalate tante. Dalle multe a raffica, alla scoperta che molti di quelli installati in Italia sono completamente illegali. Abbiamo persino avuto una rivolta, armata di flessibile, che ha fatto cadere le macchine più voraci.

Non ci siamo fatti mancare niente, e le polemiche si sono alzate da tutte le direzioni: ministero contro comuni, amministrazioni contro la magistratura, associazioni dei consumatori in rivolta. Tutti contro tutti, eppure un caso come questo dovevamo ancora vederla. Un caso di multa che è il caso di definire “millimetrica” e che riporta in piena evidenza una questione di tutta evidenza: c’è qualcosa che non va nel sistema autovelox.
Quando la precisione diventa un boomerang
Il caso è presto detto: a Brescia è scattata una multa per soli 22 centimetri all’ora oltre il limite. Un caso che fa discutere e apre a sorpresa un confronto internazionale.

A essere colpito è stato infatti un turista tedesco, protagonista di questa vicenda che ha dell’incredibile. Mentre percorreva una strada nei pressi di Brescia, è stato pizzicato da un autovelox. La velocità rilevata era di 116,02 km/h, su un tratto con limite a 110.
Considerando la tolleranza di 5,8 km/h prevista dalla legge italiana, lo sforamento effettivo è stato di soli 0,22 km/h. In pratica, 22 centimetri all’ora oltre il consentito. Eppure, tanto è bastato per far scattare una multa di 49 euro.
La notizia non solo ha sorpreso l’automobilista, ma si è sparsa sui social, ha fatto il giro d’Europa, è finita per rimbalzare sui media tedeschi, con il solito danno d’immagine per l’Italia. Il portale Autobild l’ha definita “una violazione di velocità a passo di lumaca”. Non hanno tutti i torti: si tratta di un’infrazione talmente minima da far sorridere. O forse piangere, se si è dalla parte di chi deve pagare.
Gli autovelox italiani, lo sappiamo bene, non perdonano. Il sistema automatizzato scatta la foto e invia la multa anche per superamenti infinitesimali del limite. È giusto? È normale? La risposta è in ognuno di noi, come diceva un famoso personaggio televisivo. Ma resta il fatto che il caso limite non ha fatto un buon servizio al nostro paese, e tutto per incassare 49 euro.
L’avvocato Melanie Leier, esperta di codice della strada, ha commentato il caso. In Germania, ha spiegato, una multa del genere sarebbe impensabile. Oltralpe si considerano solo i km/h interi, ignorando le frazioni. Una scelta di buon senso che evita sanzioni per infrazioni minime e involontarie.
La vicenda bresciana fa riflettere sull’approccio italiano ai controlli stradali. Da un lato c’è l’esigenza di garantire la sicurezza, su cui siamo tutti d’accordo. Dall’altro, il rischio di trasformare gli autovelox in macchine mangiasoldi che colpiscono anche chi rispetta sostanzialmente i limiti.
La multa di 49 euro può sembrare contenuta. Attenzione però: vale solo se pagata entro 5 giorni. Dopo questo termine l’importo sale a 106,50 euro. Una bella somma per 22 centimetri all’ora di troppo. Una polemica che si poteva decisamente evitare.