Impossibile pensare che gli autovelox spariscano dalle strade italiane, ma ci sono trucchi concreti per difendersi e per evitare le multe
Alcuni li vivono come un male necessario, altri come un vero incubo. Ma in ogni caso nessuno può farsi illusioni, perché nonostante parte della politica italiani provi con regolarità a limitarne almeno l’uso, gli autovelox continueranno a fare parte delle nostre vite.
Sulla carta il principio è assolutamente corretto e anche condivisibile. Come in molti settori della nostra vita, servono regole precise, per evitare i furbetti e soprattutto le tragedie. Quindi, se il Codice della Strada ha stabilito i limiti di velocità strada per strada, serve qualcosa che lo ricordi a tutti. E gli strumenti per rilevare le infrazioni restano lo strumento più efficace.
Qui scatta il primo trucco, perché l’ignoranza non è ammessa. Sai bene o ti ricordi quali sono i limiti di velocità ancora prima di leggerlo sulla segnaletica stradale? Per chi ha la patente da meno di 3 anni, sono 90 km/h sulle strade extraurbane principali e 100 km/h sulle autostrade. In realtà però gli autovelox non sono così intelligenti da capire da quanto un guidatore abbia conseguito la patente, quindi passiamo oltre.
Quelli per tutti sono 50 km/h sulle strade urbane, anche se diversi comuni li stanno abbassando a 50 km/h, 70 km sulle strade urbane ad alto scorrimento e 90 km/h sulle strade extraurbane secondarie. Poi 110 km/h ulle strade extraurbane principali, che scendono a in caso di pioggia o neve e 130 km sulle autostrade e le tangenziali (110 km/h in caso di pioggia o neve).
Sarà l’infrazione commessa a determinare anche l’importo della sanzione, con proporzioni diverse. Il concetto di base è uno: tra quello che segna il nostro contachilometri e la taratura dell’apparecchio per l’autovelox c’è un limite di tolleranza che arriva al massimo a 6,5 km/h in autostrada.
L’entità delle multe? Fino a 10 km/h in più 42 euro, da 11 a 40 km/h 173 euro e 3 punti sulla patente, da 40 a 60 km/h in più 543 euro, 6 punti dalla patente e sospensione da 1 a 3 mesi. Infine da 61 km/h in su sono 845 euro, 10 punti sulla patente e sospensione da 6 a 12 mesi
Gli autovelox possono essere installati dai Comuni, insieme alla polizia locale, ma anche dall’Anas sulle Statali, con le forze dell’ordine. Poi le concessionarie delle autostrade in accordo con la Polizia Stradale. E gli incassi vanno ai proprietari o ai gestori delle strade dove sono posizionati gli autovelox.
Questo fa scattare la polemica, anche a livello ministeriale, perché l’idea di fondo degli automobilisti italiani è che servano soltanto a fare cassa. In fondo basta guardare le cifre raccolte nel 2022 per capire di quali cifre stiamo parlando.
Record assoluto per la città di Firenze che ha incassato 23.273.000 euro, seguita da Milano con 12.979.000 euro e da Genova con 10.768.000. Ma ci sono state cifre importanti anche per Roma con 6.152.000, Bologna con 4.292.000, Venezia con 4.208.000, Palermo con 4.122.000, Potenza con 2.890.000 e Torino con 2.582.000. In totale parliamo di quasi 76 milioni di euro, in pratica un pezzo di manovra finanziaria.
Come difendersi quindi? Altro trucco che funziona per gli automobilisti è essere svegli e conoscere bene il Codice. Gli autovelox fissi, così come quelli mobili devono essere ben visibili per chi circola. Ma soprattutto devono essere segnalati, anche quando sono postazioni mobili, da cartelli fissi o dispositivi luminosi.
A quale distanza? Almeno 250 metri sulle autostrade e sulle strade extraurbane principali, ma scendono a 150 metri sulle extraurbane secondarie e a a 80 metri sulle altre strade. In più, gli apparecchi devono essere preventivamente omologati. Se chi emette al contravvenzione non ha rispettato queste regole, scatta quindi il ricorso.