[didascalia fornitore=”Shutterstock”]Foto Shutterstock | di Tminaz[/didascalia]
In Italia ci sono circa 200 gallerie che risultano essere fuorilegge: è questa la fotografia delle autostrade italiane che, come rilevato lo scorso novembre dal Consiglio superiore dei lavori pubblici con una lettera inviata a Vigili del Fuoco e a tutti i provveditorati alle opere pubbliche, non rispettano le direttive europee esponendo gli automobilisti che si trovano ad impegnare tunnel lunghi oltre 500 metri al pericolo incidenti e crolli, oltre ad altre problematiche legate all’impermeabilità, ai sistemi di sicurezza, alle corsie di emergenza, alle vie di fuga o alla presenza delle luci guida in caso di evacuazione.
Italia a rischio procedura d’infrazione
Nello specifico, come reso noto dal documento del Mit, a non rientrare nei parametri sarebbero 105 gallerie gestite da Aspi e 90 da società terze per un totale di quasi 200 gallerie situate su tutta la rete autostradale. Una situazione sempre più grave sulla quale si sono riaccesi i riflettori dopo il crollo della volta della galleria della A6 nel savonese dove si è staccato un pezzo della parte superiore, costringendo alla chiusura temporanea e alla riapertura al mattino. La questione non è certo nuova tanto che l’Italia rischia una procedura d’infrazione da parte dell’Europa: la direttiva europea 2004/54, recepita in Italia nel 2006, fissava per le gallerie lunghe più di 500 metri requisiti di sicurezza dando tempo fino al 30 aprile 2019 per adeguarsi. La scorsa primavera, però, il Mit aveva cercato di ottenere una proroga al 2022 data l’alta concentrazione di gallerie in Italia, ma a ottobre la Ue ha comunicato l’avvio degli atti per una procedura d’infrazione.
Dal canto suo, Autostrade per l’Italia ha precisato in una nota come l’adeguamento degli impianti nelle gallerie gestite dalla società e citate dal rapporto del Consiglio dei lavori pubblici è in corso nel 90% dei casi (in alcuni già concluso), mentre per il restante 10% sono in corso le gare d’appalto per l’aggiudicazione dei lavori. Aspi afferma che ad aprile 2019 aveva già comunicato al Mit l’elenco delle misure compensative adottate per adeguamento agli impianti delle gallerie appartenenti ai corridoi transeuropei. Gli interventi previsti dalla normativa Ue, sottolinea ancora Aspi, non riguardano però la sicurezza strutturale della gallerie.