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Automobile, lo schiaffo dell’UE: adesso siamo tutti nei guai

L’Unione Europea ha preso una decisione molto chiara: la batosta per gli automobilisti è davvero forte, cosa succede ora.

Il 2024 volge ormai al termine e i dati relativi al mercato delle auto non sembrano mostrare segni di ripresa. Il settore è in sofferenza, come si può evincere dai numeri emersi nei vari report: il mese di novembre è stato il quarto consecutivo in contrazione, facendo registrare quasi l’11% in meno di immatricolazioni rispetto allo stesso periodo del 2023.

Automobile, lo schiaffo dell’UE: adesso siamo tutti nei guai – Foto Canva (Allaguida.it)

Un calo che trova spiegazione soprattutto nelle difficoltà delle auto elettriche, un segmento che non riesce ancora a decollare nonostante rispetto allo scorso mese di ottobre si sia registrata una lieve crescita. Eppure, nonostante numeri così negativi e una preoccupazione crescente, l’Unione Europea ha già fatto sapere che non si cambierà rotta.

Le decisioni prese in materia di regolamento sulle emissioni delle auto sono quindi confermate. L’UE non si lascia convincere dalle rimostranze di diversi costruttori e anche dalle critiche di alcuni governi: per Bruxelles non verranno attuate modifiche, come ha tenuto a sottolineare il commissario responsabile della politica climatica, Wopke Hoekstra.

Schiaffo UE: non si torna indietro, tutto deciso

Hoekstra è stato incalzato da un giornalista di Reuters in merito a eventuali valutazioni da parte dell’UE sulle richieste di possibili modifiche alle disposizioni europee. La replica del commissario responsabile della politica climatica è stata chiara: No, la risposta è no, a dimostrazione di come ci sia anche una certa distanza tra il massimo organo esecutivo dell’Unione Europea e il partito di maggioranza al parlamento europeo, ovvero il Ppe.

Schiaffo UE: non si torna indietro, tutto deciso – Foto ANSA (Allaguida.it)

Il Partito Popolare Europeo ha infatti una posizione diversa rispetto a quella ribadita da Hoekstra: non a caso la maggior forza politica nel parlamento europeo ha recentemente presentato un piano di rilancio dove si chiede anche di rivedere il divieto di motori a combustione interna e di non procedere con le sanzioni in caso di sforamento delle emissioni.

D’altronde anche in Italia c’è chi ha più volte espresso la propria posizione contraria alla circolazione di sole auto elettriche. Matteo Salvini, ministro dei Trasporti, ha fatto chiaramente capire di non approvare questa direzione presa dall’UE: Prevedere che dal 2035 non si possano più né vendere né comprare auto se non elettriche è una follia, le parole del ministro in un convegno a Milano lo scorso marzo.

Roberto Naccarella

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Roberto Naccarella