In Italia arriva un nuovo sistema, il quale apporta modifiche importanti al riciclo delle vecchie auto: saranno valorizzate e nessun materiale né sistema sarà buttato.
La presenza in Italia di una grande quantità di auto datate ne rende difficile la gestione, quando i veicoli sono ormai fuori uso oppure posseggono delle caratteristiche che non combaciano con gli obiettivi di sostenibilità diffusi in Europa. Ancor più spesso, per la stessa circolazione delle vetture possono insorgere delle problematiche a causa dei regolarmente vigenti. Perciò si è manifestata l’esigenza di redigere un nuovo Regolamento sui Veicoli fuori Uso, che ha bisogno di un sistema a supporto che ne garantisca l’applicazione.
Ci ha pensato Cobat attraverso il progetto Cyclus, ovvero una Rete Certificata di Autodemolitori. Il gruppo ha realizzato una piattaforma digitale di facile accesso e trasparenza assicurata, la quale consente di affidare i veicoli vecchi una volta giunti al termine del ciclo dell’utilizzo e quindi da smaltire. L’ambizioso progetto è stato presentato a Roma presso la Sala Capranichetta di Piazza Monte Citorio e ha visto la partecipazione di figure di spicco nell’ambito della cura dell’ambiente.
L’intento di Cyclus è garantire ai costruttori e agli operatori dell’autodemolizione un sistema innovativo e di sicuro successo. All’evento, fra gli altri, era presente Claudio De Persio, Amministratore Delegato di Cobat e Haiki+, il quale è intervenuto insieme ad altre personalità dal parere autorevole, come Andrea Minutolo, Responsabile scientifico di Legambiente, Patty L’Abbate, Vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati e Silvia Grandi, Direttore Generale Economia Circolare del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Autodemolizione, in Italia arriva un sistema innovativo: ecco Cyclus
Esistono già da tempo regole ben precise per la riutilizzabilità, riciclabilità e recuperabilità dei veicoli e Cyclus ne favorisce il rispetto oltre ad agevolarne l’applicazione. L’azienda conta già con circa 150 operatori dei circa 1450 attivi su suolo italiano oltre a 4 costruttori di vetture. Accedendo alla piattaforma è possibile fin da subito consultare le statistiche e schede dei vari automezzi per contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale e al risparmio energetico. In futuro, secondo le prospettive dell’azienda, anche le assicurazioni avranno accesso al sistema siccome interessate a acquisire ricambi auto rigenerati o usati.
L’Ad De Persio ha spiegato durante la presentazione che per Cobat “le buone pratiche di recupero e riciclo sono un obiettivo costitutivo”. L’azienda ha accolto la sfida di creare un sistema impeccabile per gestire la “fine vita” delle vetture: “Cyclus e Cobat vogliono accompagnare il processo di sostenibilità in pieno, fornendo una soluzione al contempo innovativa ed efficiente”. Soltanto così si darà una mano anche alla tutela ambientale.