Comprare un’auto usata può rivelarsi un vero affare, ma bisogna stare attenti ad alcuni aspetti. Ecco come proteggersi dalle fregature.
Le difficoltà economiche post pandemia, sommate alla crisi dei microchip che hanno reso l’acquisto di veicoli nuovi una vera e propria impresa, hanno dato un importante impulso alla vendita dei mezzi di seconda mano. A seguito della grande domanda, i prezzi dell’usato si sono impennati, ma ad oggi continuano ad essere i più ricercati, in quanto in ogni caso consentono un risparmio.
A fronte di tale popolarità, tra i gangli del sistema di sono inseriti i truffatori, e non parliamo del privato che tenta di piazzare l’auto scadente, ma veri e propri professionisti del crimine, che oltre a rifilare macchine scadenti, riescono a sfilare di mano parecchi soldi ai malcapitati.
In questo approfondimento analizzeremo i casi che si presentano più di frequente.
Auto usate, come difendersi dalle truffe
Il consiglio è quello di rivolgersi sempre ai concessionari per l’acquisto visto che solitamente garantiscono una maggior limpidezza. Detto ciò, si può cascare nella rete dei malintenzionati quando si sta vendendo la propria automobile.
Il primo tipo di tranello coinvolge un acquirente straniero che si propone di pagare più del dovuto adducendo come motivazione l’intenzione di trasferirsi in Italia. In questo frangente ci sarà di mezzo un’organizzazione legata al riciclaggio di denaro. Se poi la persona si professa disposta a versare più soldi sul conto per poi una volta concluso il passaggio di proprietà riavere indietro la differenza, è meglio rifiutare.
Coinvolge stranieri pure la truffa del potenziale compratore di paesi lontani. Questi non vuole neppure visionare la vettura, ma solo concludere l’acquisto, con la complicità di enti bancari africani che contattano personalmente il venditore per dare un’allure di serietà alla vicenda.
Se si sta mettendo sul mercato un veicolo di lusso, il pericolo è rappresentato da un signore distinto ed educato, che chiede di fissare un appuntamento a cui si presenterà con il padre, pure lui elegante e perbene. Dopo la lunga chiacchierata, quest’ultimo proporrà il pagamento con assegno circolare essendo un regalo per il figlio. A qualche giorno di distanza si verrà contattati dalla banca in quanto l’assegno è contraffatto. L’auto sarà già partita verso l’estero e la coppia della conversazione dileguata.
Un altro sbaglio clamoroso che si commette di frequente, è di consegnare la carta di circolazione all’acquirente, prima della firma dell’atto di vendita. Solitamente il compratore si finge un esperto di burocrazia, dando delle dritte su come abbreviare la procedura. E’ bene non fidarsi, gli unici organi preposti per queste operazioni sono la Motorizzazione, l’ACI, il notaio e lo Sportello Automatico dell’Automobilista.
Visto che quando avviene un passaggio di proprietà ci si scambia numero di telefono e indirizzo e-mail, è sempre bene fare un controllo su Google. Se emergono un numero estero a pagamento, o una mail segnalata come pericolosa, meglio tagliare corto.
Se invece si sta comprando, occhio ai prezzi troppo vantaggiosi. In linea di massima un veicolo non può essere venduto ad un prezzo più che dimezzata rispetto al suo valore reale.
Allo stesso modo è bene prestare attenzione alle concessionarie straniere. Se è una truffa ti verrà chiesto di versare il 50% della cifra pattuita. Per ogni fase della pratica verrai assistito con grande cura, finché una volta effettuato il bonifico, non si farà più vivo nessuno.
Un altro aspetto da non sottovalutare è quello del chilometraggio al ribasso. E’ dunque preferibile farsi mostrare foto o copia del libretto dei tagliandi.
Anche in questo caso la prudenza non è mai troppa. Fare le dovute ricerche e non dare mai anticipi o mini-caparre.
