Molto presto il fatto di dover pagare l’energia sarà solo un brutto ricordo: al via alla sperimentazione in Italia una tecnologia che potrebbe rivoluzionare definitivamente il mondo della mobilità sostenibile.
Guidare potrebbe essere l’attività più rilassante del mondo se non fosse per poche cose come il traffico, il problema dei parcheggi e naturalmente gli alti costi delle spese accessorie per le vetture che includono tasse, assicurazione e il classico pieno di benzina, o alla colonnina elettrica, dipende da che tipo di auto guidate in questo momento.
Ancora non siamo arrivati al punto da poter dire addio a questo tipo di misure ma ci siamo molto vicini: molti esperimenti stanno avendo luogo proprio qui nel nostro paese e ci permetteranno presto se va tutto bene di guidare senza preoccuparci più di tanto di costi e spese di cui si può fare a meno, un esempio è il progetto Arena del Futuro di Stellantis che ci permetterebbe di ricaricare le automobili elettriche direttamente in movimento.
Ovviamente, non si tratta dell’unico progetto di questo genere che prende vita in un paese come il nostro davvero molto attivo nel campo della mobilità. Infatti, abbiamo saputo che il principale ente legato alla mobilità nel nostro paese ha preso una decisione importante che potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui si viaggia in Italia.
Niente più pieno
Sarà proprio l’ente nazionale Autostrade per l’Italia a sperimentare le prime stazioni di servizio alimentate dall’energia cinetica delle automobili in movimento in quella che, se andasse in porto, potrebbe rivelarsi la rivoluzione definitiva del mondo della mobilità italiana e forse in larga scala anche europea. Del resto, l’energia rinnovabile è anche questo tipo di esperimento.
I primi tentativi di costruire qualcosa del genere avranno luogo presso l’area di servizio Arno sulla autostrada nel tratto toscano della A1 dove secondo le stime degli scienziati che con il Kinetic Energy Harvesting from Vehicles, questo il nome del progetto, pensano di poter produrre 30 megawattora annui, risparmiando moltissime emissioni inquinanti nell’ordine delle undici tonnellate ogni trecentosessantacinque giorni.
Il progetto detto in termini molto terra terra si avvale dell’utilizzo di piattaforme cinetiche in grado di trasformare l’energia delle automobili in movimento in “carburante” per alimentare altre strutture come in questo caso una pompa di benzina ma in futuro magari anche altre installazioni. Il principio per cui l’energia non si disperde ma si trasforma: ecco cosa salverà il paese dall’inquinamento dopo tutto…