Quanto può valere la perfezione? Per alcuni facoltosi appassionati, fino a 52 milioni di dollari, tanti quanti ne sono stati sborsati per una Ferrari 250 Gto del 1993. Mai prima d’ora si erano raggiunte queste cifre e se il valore “monstre” dello scorso anno, i 35 milioni di dollari pagati per un’altra Gto – l’originale verde di Stirling Moss, mai pilotata dal campione inglese – sembravano un valore stratosferico, con l’asta privata tenutasi lo scorso settembre si è incrementato quasi del 50% il valore.
Ha un’anima la Gto. Il ricco collezionista ha avanzato l’offerta vincente al telefono, mentre il proprietario che ha ridato vita all’esemplare battuto all’asta, Paul Pappalardo dello stato del Connecticut (Usa), non ha voluto commentare la notizia. La acquistò nel lontano 1974, nove anni dopo la produzione e la vittoria nel Tour de France, con Jean Guichet al volante: interamente restaurata, è arrivata ai giorni nostri mettendosi in mostra nelle gare riservate alle auto storiche. Erano gli anni in cui i gentlemen drivers si recavano in circuito con l’auto impiegata poi in gara, un prototipo con targa e fanali la definiremmo oggi. Niente della moderna produzione delle supercar si avvicina al concetto espresso dalla Gto e dalle sue rivali del tempo, come la Ford Gt40 o la Shelby Cobra.
L’esemplare passato di mano per 52 milioni di dollari è monta un motore V12 3 litri, perché fu dal 1964 che entrò in produzione la versione da 4 litri di cilindrata, con qualche cavallo in più ma anche costretta a portarsi dietro del peso extra: ne vennero realizzati appena tre esemplari con motore 4.000.
[secgalleria id=”12955″]