I vetri appannati sono un grande problema per la viabilità in strada, ma ecco che con un brevetto si può risolvere questo limite.
Molti pensavano che con l’estate non ci sarebbe stato il problema dei vetri appannati, ma ormai non si può di certo più fare affidamento sulle stagioni per capire il meteo. Ecco infatti che, soprattutto nel Nord Italia, sono stati davvero molto frequenti i temporali, soprattutto con frequenti raffiche di vento.
A peggiorare il tutto ci pensano anche le basse temperature, tanto è vero che guidare in auto diventa molto complicato. I vetri si appannano e molto spesso si ricerca un metodo veloce per poter migliorare la visibilità.
Il metodo più semplice è quello di dare sfogo al proprio climatizzatore all’interno dell’automobile, con il consiglio che ovviamente è quello di usare l’aria calda. In certi casi va bene anche quella fredda, ma ci mette più tempo, il che comporta un maggiore consumo della batteria.
Non va dimenticato anche il fattore climatico, perché nonostante il tempo sia molto spesso incerto, in tanti casi la temperatura rimane comunque molto alta. Ecco dunque come mai si devono trovare le giuste contromisure del caso e a quanto pare ora c’è un brevetto che può risolvere gran parte dei problemi.
La notizia giunge dagli Stati Uniti, infatti è stato depositato nell’Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti, la USPTO, in data 13 luglio 2023 un nuovo brevetto GM, aggiornato dopo il 12 gennaio 2022, che sarà un modo innovativo e semplice per poter riscaldare elettronicamente il parabrezza delle auto elettriche.
Novità dagli Stati Uniti: ecco come funziona il nuovo brevetto
Il principio che permetterà di riscaldare il parabrezza ed eviterà così che il vetro si possa appannare, parte dal fatto che verrà soffiata aria calda sul parabrezza dalle prese dell’aria interne dell’auto. Il calore che viene prelevato arriva o dal motore a combustione interna, oppure anche da un’auto elettrica. In caso contrario giunge da un riscaldatore di resistenza e infine anche da una pompa di calore.
Non importa da dove derivi la fonte di calore, ma ciò che conta è che il metodo produca calore lentamente. In un primo tempo infatti ha il compito di cancellare delle piccole aree nelle quali l’aria è riscaldata e va a colpire solo alcune zone del parabrezza.
A quel punto il nuovo brevetto ha fatto sì che venissero installate delle piccole componenti elettricamente conduttive. In questo modo il riscaldamento viene disperso uniformemente su tutto il parabrezza. Questa è la grande novità, infatti non si dovrà più aspettare che solo una zona del parabrezza possa liberarsi dall’appannamento.
Stando a quanto è riportato da GM, al momento la massima potenza disponibile per questi sistemi elettrici è di 12 Volt. La ditta dunque vorrebbe utilizzare della corrente continua, con questa che verrebbe prodotta dalla batteria dell’auto elettrica.
Ora bisogna capire se questo nuovo parabrezza riuscirà a superare l’ultimo passaggio definitivo, passando dalla teoria alla pratica. Non sono rari i casi infatti dove dei progetti rimangono come tali nel tempo, ma in questo caso si riuscirebbe a risolvere un annoso problema in auto.