Ci sono spese legate alla nostra auto che non mettiamo mai in conto e così arriva ogni anno una stangata: i migliori consigli per evitarlo
Cosa facciamo quando andiamo ad acquistare un’auto? Nuova o usata, i contanti oppure con il finanziamento non importa. Tutto quello che conta è sapere quello che sarà il prezzo finale. In realtà però c’è una stangata silenziosa che pesa come un macigno sulle casse degli automobilisti italiani. E quando ce ne accorgiamo è troppo tardi.
Che cosa finisce nel radar questa volta e come ci possiamo difendere? Sotto accusa ci sono i costi di manutenzione e riparazione delle auto, che non possono mai essere messi in conto all’inizio. Ma in realtà nel corso degli anni vanno ad incidere sulla spesa finale e rischiano di rappresentare una voce fortemente negativa.
Ci sono due recenti ricerche che confermano la portata di questo fenomeno e la sua incidenza sui conti delle famiglie italiane. La prima è quella stilata dall’Osservatorio Autopromotec, rassegna che ogni anno si occupa del cosiddetto aftermaket. In pratica le spese da affrontare in tutta la vita dell’auto, dall’assicurazione ai lavori di carrozzeria.
Ebbene, nel 2022 gli italiani hanno speso 35,3 miliardi di euro solo per affrontare questi corsi. Una cifra pesante, ancora di più se rapportata a quella del 2021, quando era stata di 28,6 miliardi. Vero, a distanza di 12 mesi la pandemia aveva rallentato la sua morsa e quindi con più automobilisti in circolazione era anche facile che la spesa salisse. Ma nessuno poteva immaginare una stangata di queste proporzioni.
I motivi sono legati a molteplici fattori, ma uno in particolare. Come dimostrano i dati Istat infatti lo scorso anno i prezzi per le operazioni di manutenzione e riparazione dei mezzi circolanti sono aumentati del 4,1% su base annua. Ma a preoccupare ancora di più è il fatto che nel 2019, ultimo anno buono prima del Covid, la spesa era stata pari a 33,4 miliardi. Non basta quindi l’eventuale crescita delle materie prime per giustificarlo.
Auto, la stangata silenziosa: gli automobilisti italiani non riescono a difendersi
La seconda ricerca sui costi di gestione delle auto, anche questa molto fresca, arriva da Federcarrozzieri che ha certamente il polso della situazione. Nel 2023 mantenere in piena efficienza la propria auto, furgone o altro mezzo, in media costerà 4.219 euro. Una cifra in crescita del +4,8% rispetto a 10 anni fa, quando le stesse voci di spesa costavano 4.025 euro.
Come spiega la ricerca, la voce più pesante in assoluto è certamente quella collegata al costo dei carburanti. Mettendo in conto che ogni automobiliste effettui tra i 2 e i 3 pieni al mese, spenderà con i prezzi attuali circa 2.800 euro annui, contro i 2.622 euro del 2013.
Ma poi uno si deve augurare che non ci siano mai problemi meccanici, perché anche i costi delle singole riparazioni sono aumentati. Oggi infatti alla voce pezzi di ricambio, intesa come cambio pneumatici, lubrificanti, pezzi di ricambio, un italiano spende 275 euro, Una cifra superiore del 21,2% rispetto al 2013. Ancora peggio va per gli interventi di manutenzione ordinaria e riparazione: qui siamo passati dai 337 euro del 2013 agli attuali 448,5 euro, con un aumento del 33%).
Tutta colpa, sostiene Federcarrozzieri, del caro-energia e della crisi per le materie prime aperta dalla pandemia e accentuata dalla guerra in Ucaina. Così nel giro degli ultimi due anni sono aumentati in modo importante i pezzi di ricambio e gli strumenti delle officine. Tutto questo ha comportato anche una crescita nei costi delle riparazioni . Ma se non facessero così, le autofficine italiane sarebbero destinate a chiudere.
Cosa incide però anche sui costi vivi che ogni automobilista deve affrontare ogni anno? Le tasse automobilistiche, a cominciare dal bollo passato da una media di 228 euro annui ad automobile del 2013 ai 240 euro di quest’anno.
La revisione auto invece dieci anni fa 10 anni fa 45 euro alla Motorizzazione e 66,88 euro presso una autofficina autorizzata. Oggi è lievitata a54,95 euro presso gli uffici della Motorizzazione civile e 79,02 euro in officina. Paradossalmente, minore è stato l’aumento per pedaggi e parchimetri. Qui la spesa annuale è salita dai 78,6 euro a famiglia del 2013 agli attuali 87 euro .
Infine c’è la RC Auto. Secondo i dati Ivass era pari a 533 euro in media nel 2013, mentre oggi anche se aumentati rispetto al 2022 sono di circa 385 euro a polizza.
Prevenire è meglio, i controlli da attuare in estate prima di partire per non rischiare un’altra mazzata
Come ottimizzare quindi le spese per la manutenzione delle nostre auto, visto che le riparazioni nella maggioranza dei casi sono imprevedibili? Difficile farlo, anche perché con l’avvicinarsi dell’estate e dei viaggi più lunghi si impongono anche costi per mantenere l’efficienza.
Quali sono i migliori trucchi da adottare per una manutenzione dell’auto che garantisce la massima sicurezza? Anche se molti guidatori non ci pensano, il caldo può nascondere numerose insidie per le nostre vetture. L’alta temperatura esterna e interna, le lunghe percorrenze e le code, le strade che non sono mai in condizioni perfette. Tutti punti interrogativi per la nostra auto.
E visto che come sempre, prevenire è meglio che curare, meglio agire prima per non spendere troppo dopo. Facciamo controllare il livello dell’olio motore e ne caso sostituiamolo. Lo stesso con il livello del liquido di raffreddamento perché le alte temperature o lunghe code potrebbero mettere sotto sforzo l’impianto.
Controlliamo anche il corretto funzionamento dei gruppi ottici, luci e stop. Avere sempre a portata di mano un kit di lampadine di scorta è un’idea utile. Controlliamo la ricarica dell’aria condizionata e sostituiamo i filtri anti-polline, oltre allo stato della batteria
Infine controlliamo la pressione degli pneumatici, perché oltre il 50% delle auto in circolazione, non ha una corretta pressione degli pneumatici. Questo oltre a causare un consumo ulteriore di carburante, danneggia lo pneumatico.