La crisi energetica, aperta dalla guerra tra Russia e Ucraina che ha portato alla sanzioni da parte dell’Unione Europa a Putin, ha toccato anche il mondo delle auto frenando la transizione ecologica della mobilità e il passaggio all’auto elettrica.
Secondo un’analisi realizzata da Facile.it, infatti, i costi della ricarica di un’auto elettrica, infatti sono aumentati del 161% azzerando, di fatto, la convenienza nei confronti delle auto tradizionali che dal punto di vista dei costi di carburante era superiore di valori compresi tra il 50% e il 70%.
L’auto elettrica non è più conveniente
L’analisi si è concentrata su tre diversi modelli di auto ognuno dei quali in tre diverse versioni di alimentazione (full electric, benzina e diesel). Per quanto riguarda l’energia elettrica, il dato fa riferimento al costo di una ricarica casalinga con prezzo di riferimento dell’energia in vigore nel mercato tutelato a ottobre 2021 e ottobre 2022, mentre per benzina e diesel il calcolo si basa sul prezzo medio al distributore rilevato a settembre 2021 e nell’ultima settimane di settembre 2022. Per un’utilitaria con potenza tra i 100 e i 136 CV che percorre 1.000 km, la versione più economica risulta essere quella diesel con una spesa di 71 euro che sale a 83 per la benzina e a 85 per la modalità full electric.
Salendo di categoria, invece, le cose non migliorano. Prendendo infatti in esame una berlina di segmento C con una range di potenza compreso tra 130 e 150 CV è sempre il diesel a spuntarla con 77 di spesa totali per coprire 1.000 km contro gli 80 dell’auto elettrica e gli 88 della versione benzina. L’ultima ipotesi riguarda invece una berlina di segmento D molto più potente, tra i 249 e i 286 CV; in questo caso la versione a batteria risulta ancora più conveniente con 99 euro di spesa per percorrere 1.000 km contro i 108 del diesel e i 124 della benzina.