Buone nuove per coloro che possiedono un EV o hanno intenzione di comprarne uno. Succederà in Italia e potrebbe portare ad un boom di vendite.
La realtà è soltanto una. Nel nostro Paese i veicoli elettrici vengono guardati ancora con scetticismo.
Il nostro DNA tradizionalista ci impone poi di essere fedeli al cambio manuale e all’alimentazione classica. Diesel e benzina vanno ancora per la maggiore, nonostante l’ibrido stia aumentando il suo bacino d’utenza. Per quanto riguarda invece le vetture a zero emissioni, i dubbi restano molti. E le ragioni sono primariamente due: i costi elevati e la scarsa autonomia.
Non solo bisogna spendere molto inizialmente, ma se si parte per un viaggio, bisogna pure organizzare le soste utili per fare il pieno d’energia, dilatando i tempi in maniera importante. La ragione è da ritrovarsi in una dato semplicissimo. Se per il rabbocco di carburante bastano pochi minuti, per ricaricare la batteria ci vogliono delle ore. Tutti piccoli dettagli che, sommati, fanno la differenza e portano a propendere verso il sistema più classico.
A dare conforto ai meno inclini al cambiamento ci hanno pensato i piani alti del Vecchio Continente. Per adesso, infatti, il rischio di conversione totale paventato in un primo momento per il 2035 è stato scongiurato. Inoltre, in extremis, il Parlamento Europeo, ha approvato l’utilizzo dei carburanti sintetici, così da limitare l’inquinamento immesso nell’aria. E’ facile dunque ipotizzare che da lì a quella data i nostri connazionali continueranno a preferire le macchine normali, sacrificando il full electric.
Buona notizia per chi ha un’auto elettrica, cosa succederà
Un altro aspetto che allontana gli italiani dall’acquisto dei mezzi “verdi” è l’assenza sul territorio di una fitta rete di colonnine. Rispetto a Paesi del nord Europa come Svezia e Norvegia, noi siamo indietro per quanto concerne l’installazione dei punti di ricarica, ma nei prossimi mesi qualcosa potrebbe cambiare.
Stando ai dati diffusi da Motus-E, attualmente lungo lo Stivale viaggiano 200mila auto elettriche, con un aumento del 31,93% delle immatricolazioni, e a soddisfare sarebbe pure l’andamento dell’installazione delle colonne. Al momento se ne contano 24.942 pubbliche, mentre le aree in cui c si può attaccare alla spina sono 45.210, con un aumento di 14.506 unità in appena dodici mesi.
Per dare una percentuale, le vendite che hanno interessato autovetture a batteria sono state del 3,87% e così suddivise: 15.787 privati, 8.461 noleggio a lungo termini e 4.139 rivenditori. Le più apprezzate dall’utenza sono state le Tesla Model Y e 3, la FIAT 500-e, la Smart ForTwo e la MG4.
Circa i punti per il recharge l’88% di quelli montati ultimamente è a corrente alternata e solo il 12% è a corrente continua. Nel primo caso, meno dell’11% degli impianti garantiscono un rabbocco lento, mentre l’atro 77% permette di farlo più rapidamente.
Anche sulle autostrade i numeri stanno crescendo. Rispetto a giugno 2022 le piazzole dedicate sono salite dell’80%, per un totale di 657 e sono state dislocate in 121 aree di servizio sulle complessive 476. Globalmente sono presenti 8,9 zone di ricarica ogni 100 km, di cui il 6,8% sono ultraveloci o veloci.