Arriva un’importantissima svolta per tutte le auto elettriche: adesso il dominio di quelle a benzina può essere davvero in discussione
Le vetture a batteria hanno vissuto uno stop nella popolarità d’acquisto ma c’è una novità che potrebbe impattare sul futuro del settore. Presto il paragone con quelle a benzina potrebbe non reggere più.
Le auto elettriche hanno subito un brusco rallentamento nell’ultimo periodo, a causa di una transizione sul mercato non del tutto prevedibile. La crescita esponenziale, paventata da più parti, non c’è stata o perlomeno non nei termini previsti. Da qui al 2035, anno secondo cui dovrebbero sparire dalle vendite le vetture a motore endotermico, di strada da fare ce n’è ancora molta, soprattutto perché la preferenza per i propulsori tradizionali continua ad essere preponderante. L’ibrido ha offerto delle ottime soluzioni e infatti l’offerta da quel punto di vista è soddisfacente.
La principale motivazione addotta dagli automobilisti sulla mancanza di volontà di affidarsi all’elettrico è legata a due fattori: possibilità di ricarica (colonnine), prezzo di listino. Se sul primo punto la diffusione è in aumento ma non ancora completa, il secondo è un tema molto dibattuto. Il costo medio resta più alto rispetto al benzina o al diesel e questo non può essere trascurato. C’è però una novità che potrebbe cambiare ben presto le carte in tavola, portando ad una sostanziale rivoluzione sul mercato.
Svolta per le auto elettriche: costi capovolti rispetto a quelle a benzina, ora è un vantaggio
Per il 2025 il diktat di tutte le case automobilistiche che operano in Europa è di tagliare drasticamente le emissioni medie di CO2 delle vetture. La direttiva prevede di scendere tra il 2025 e il 2029 da 115,1 g/km a 93,6 g/km. Tutto questo porterà inevitabilmente ad una crescita del prezzo delle auto a benzina, anche perché sono previste multe salate per chi eccede nelle emissioni (95 euro per ogni grammo di CO2 eccedente il limite imposto). Secondo l’ad Renault Luca de Meo, si parla di un complessivo di 15 miliardi di euro derivanti dalle sanzioni e quindi la soluzione potrebbe essere quella di diminuire la produzione di auto di circa 2,5 milioni di modelli.
Il tutto potrebbe essere bilanciato dalla concomitante o immediatamente successiva crescita della produzione delle vetture elettriche, che al momento restano ancora parzialmente invendute. Per questo De Meo, anche presidente di ACEA (Associazione dei Costruttori Europei di Automobili), ha chiesto all’UE di adottare una maggiore flessibilità sui limiti delle emissioni. Qualora questo non dovesse avvenire ci potremmo trovare presto nella situazione in cui un’auto a benzina costerà più di una elettrica e questo di certo potrà impattare sulle vendite.