I capitali di Faw, uno dei maggiori produttori cinesi, la tecnologia ingegneristica di Silk EV, americana ma con sede a Cavriagio (RE), e il know-how del distretto emiliano dei motori: così è composta la nuova alleanza Cina-USA-Italia che concentrerà i propri sforzi per la creazione di auto elettriche di lusso e all’avanguardia. Un investimento di un miliardo di dollari finanzierà un ambizioso progetto che troverà in Emilia Romagna la propria culla.
Il designer che lavorerà al progetto sarà Walter De Silva: autore tra le altre delle nuove Polo e Golf, utilizzerà la tecnologia Dallara e si ispirerà a Ferrari, Porsche, McLaren e Lamborghini per creare veicoli esclusivi.
Auto elettriche: il lusso è made in Italy
Questa partnership prestigiosa è stata annunciata durante un evento in streaming al quale hanno partecipato il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il presidente di Silk EV, Jonathan Krane, Vincenzo Colla, assessore regionale allo Sviluppo economico e Lavoro, i dirigenti di Silk EV e Faw, il governatore della Provincia di Jilin, Jing Junhai, e Wang Kai, membro del Comitato del Partito centrale e segretario del Comitato comunale del Partito di Changchun.
Non è ancora stato rivelato dove si insedierà questo nuovissimo polo produttivo, ma Bonaccini ha rassicurato sul fatto che presto verrà reso noto. Qui avverrà la progettazione, l’ideazione e lo sviluppo di tutti i veicoli, che verranno invece realizzati in Cina. I modelli per ora resi noti sono S9, S5, S3, tutti ovviamente full electric e forse in commercio dal 2023.
Scegliere l’Italia e in particolare la Motor Valley, caso unico al mondo, non è ovviamente casuale: qui vi sono le competenze, la passione e la tradizione adatte per creare un prodotto ex-novo competitivo ma anche di altissimo livello per qualità e performance. In Emilia, in provincia di Bologna, sorge anche la nuovissima Motorvehicle University of Emilia-Romagna, un polo per la ricerca e gli studi avanzati nel settore automotive.
Cosa significa per l’Italia
Le auto elettriche stanno lentamente sorpassando, è il caso di dirlo, quelle a benzina o diesel, e per l’Italia questa nuova partnership è un’occasione preziosa per adeguarsi ed essere ancora più competitiva e riconosciuta come patria dei motori.
Questo progetto si tradurrà in circa un migliaio di nuovi posti di lavoro e si andrà ad aggiungere alle oltre 16mila aziende del settore già presenti in Emilia, che impiegano circa 90 mila lavoratori specializzati. Il fatturato attualmente è di 16 miliardi ma è destinato ad aumentare notevolmente visti gli sforzi di Faw, potenza cinese da 3.5 milioni di veicoli venduti all’anno e 130 mila dipendenti.