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Auto elettrica: decisa la nuova gigafactory, Italia al palo

Il futuro della mobilità mondiale passa anche per le gigafactory, ma per il momento l’italia resta esclusa: la decisione adesso è ufficiale

In principio è stata Tesla. Oggi è ancora lei, ma altre si sono accodate, perché se nessuno ha dubbi sul fatto che il futuro della mobilità sia elettrico, servono le fabbriche. E così le gigafactory sono diventate un investimento essenziale per i produttori di auto.

Gigafactory, futuro in espansione (Ansa Foto) – Allaguida.it

É lì che nascono le moderne batterie alimentate da metalli diversi. Un singolo pacchetto a base di ioni di litio per auto normalmente può contenere 8 kg di litio, 20 kg di manganese, 35 kg di nichel e 14 kg di cobalto.

Gli analisti prevedono che almeno per i prossimi 3-4 anni le batterie elettriche saranno ancora composte così e per questo i costi sono diminuiti. Oggi le batterie agli ioni di litio costano almeno trenta volte meno rispetto ad una decina di anni fa. Un fenomeno destinato a durare; entro la fine di quest’anno il costo complessivo dovrebbe scendere sotto i 100 dollari per kilowattora ed entro il 2030 si assesteranno su circa 60 dollari. Questo farà scendere anche i prezzi delle auto.

Quanto durerà però la produzione? In un rapporto di Bloomberg del 2021 è previsto che l’offerta di litio, nichel, cobalto e manganese basterà a coprire la domanda fino al 2030. Per questo però c’è sempre più bisogno di gigafactory che diventano fondamentali per due fattori: soddisfano la richiesta, ma sono anche investimenti importanti per chi le ospita.

Non a caso negli ultimi anni l’Europa è diventato il continente a più rapida crescita per la capacità delle batterie agli ioni di litio. Lo dimostrano la fabbriche già esistenti, come la gigafactory di Northvolt in Svezia oppure la LG Chem in Polonia. Altre arriveranno, perché il progetto è di averne almeno 17 nel nostro continente entro il 2030, con una capacità produttiva complessiva di circa 790 GWh entro quel limite temporale.

Gigafactory, tutto è comincato con Tesla: i nuovi investimenti in Europa

Il prossimo investimento in Europa è pronto, o quasi, ma ancora una volta l’Italia resterà tagliata fuori. La novità degli ultimi giorni infatti è l’interessamento di Tesla per la Spagna e in particolare per l’area metropolitana di Valencia.

Tesla investe in Europa per le gigafactory (Ansa Foto) – Allaguida.it

Come hanno riportato alcuni media locali ci sono dialoghi aperti da tempo tra l’azienda guidata da Elon Musk e la Generalitat Valenciana. E c’è chi parla di un accordo di riservatezza già firmato dalle autorità spagnole con la società statunitense che non ha mai fatto mistero di voler investire anche in Europa.

Fino a qualche tempo fa sembrava favorita la Francia, ma adesso la Spagna ha messo la freccia e sorpassato diventando il secondo Paese continentale dopo la Germania. Un investimento previsto in più di 4,5 miliardi di euro per affiancare la gigafactory di Berlino che al momento produce soltanto la Model Y.

Se l’accordo dovesse andare in porto, la zona di Valencia si trasformerà nel più grande centro dell’industria automobilistica spagnola. Entro il 2026 infatti entrerà in funzione lo stabilimento di batterie della Volkswagen a Sagunto, ma già l’anno prima dovrebbe aprire quello della Ford collocato ad Almussafes.

Tesla in ogni caso al momento rimane il primo produttore al mondo per le batterie elettriche. Tutto è cominciato nel giugno 2014 a Sparks, in Nevada, con la prima gigafactory in grande stile. Tre anni dopo è stata anche aperta quella di Buffalo, vicino a New York e ad aprile 2022 ha debuttato la gigafactory di Austin, ribattezzata Giga Texas.

Ma è arrivato anche il tempo dell’Europa. Il 22 marzo 2022 è stato inaugurato l’impianto vicino a Berlino, primo nel nostro continente per Tesla. Una investimento da oltre 5 miliardi di euro, per il secondo più grande impianto di batterie agli ioni di litio del mondo, dietro quello di Austin. Nel pieno della sua attività, produrrà 500mila auto elettriche all’anno.

Italia al palo? C’è un progetto di Stellantis che sta per partire ma non solo: il futuro è elettrico

Ma davvero l’Italia è tagliata fuori dalla produzione di batterie elettriche per le auto? In realtà si tratta soltanto di aspettare perché i tempi sono quasi maturi e Stellantis sta per portare avanti il suo piano anche nel nostro Paese.

La nuova gigafactory Stellantis in Francia (Ansa Foto) – Allaguida.it

A fine maggio 2023 il Gruppo nato dalla fusione di FCA e PSA, insieme a TotalEnergies e Mercedes-Benz, ha fatto il primo passo. Inaugurata infatti la gigafactory di Automotive Cells Company per la produzione di batterie situata a Billy-Berclau Douvrin, in Francia. Ha una capacità produttiva iniziale di 13 gigawattora (GWh), destinata a crescere fino a 40 GWh entro il 2030.

Questo è però solo il primo dei tre centri di produzione europei anche perché Stellantis che oggi propone 24 modelli BEV entro la fine del 2024 li porterà a 47. Entro il 2030, l’obiettivo è arrivare a più di 75 BEV a livello mondiale per 5 milioni di veicoli elettrici.

Una parte fondamentale la reciterà anche l’Italia con la nuova fabbrica di Termoli, in Abruzzo. Come ha anticipato Automotive News sarà convertita in una gigafactory e i lavori di trasformazione dovrebbero iniziare nel 2024. Dopo la conversione, la produzione vera e propria di batterie comincerà nel 2026 coinvolgendo circa 1.000 addetti che seguiranno anche uno specifico programma di formazione e aggiornamento.

A pieno regime, lo stabilimento abruzzese dovrebbe far lavorare circa 2.000 dipendenti e produrre batterie fino a 40 gigawattora all’anno. La struttura sarà alimentata da pannelli solari per la produzione di energia elettrica pulita e inizialmente partirà un insediamento. Altri due sono previsti sempre lì tra il 2028 e il 2030.

Non solo Stellantis però. Nella zona che una volta era regno della Olivetti ad Ivrea, in provincia di Torino, infatti nascerà un’altra gigafactory realizzata da Italvolt. Sulla carta, almeno 300mila metri quadri previsti, con una capacità iniziale di 45 Gwh dovrebbe arrivare a 70 GWh l’anno.

Infine c’è un progetto di Volkswagen, in particolare con il marchio Audi, per un’altra gigafatory in Emilia-Romagna. Il Gruppo lì è già presente con Lamborghini a Sant’Agata Bolognese e Ducati a Borgo Panigale, sempre vicino a Bologna.

Federico Danesi

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Federico Danesi