Uno dei peggiori incubi degli automobilisti è l’odiato fermo amministrativo. Un problema serio, che può compromettere molte operazioni, tra cui la vendita dell’automobile interessata
Solo la parola genera orrore in ogni automobilista: “fermo amministrativo”. Perché in altri termini si tratta di un sequestro. Detto anche “ganasce fiscali”, termine ancora più inquietante. Chiaramente la paura è generata dalla parola “fermo”, che richiama al sequestro. A nessuno fa piacere che venga requisito il proprio bene, con la conseguenza di non poter utilizzare la propria vettura.
In realtà, va specificato che il fermo amministrativo è un atto burocratico, quindi non ci sarà nessun sequestro “fisico” del mezzo. Niente carri attrezzi che verranno a portare via il veicolo, e nemmeno ganasce in ferro che ne bloccheranno l’utilizzo. Di fatto, il fermo amministrativo è uno strumento atto a “bloccare” il bene posseduto. C’è il divieto assoluto di utilizzarlo, infatti qualsiasi mezzo sottoposto a fermo amministrativo non può circolare, e sostanzialmente con il fermo amministrativo parte una procedura di espropriazione del veicolo, che può arrivare perfino a essere rimosso dal “PRA”, Il Pubblico Registro Automobilistico.
Questo significa che pur rimanendo nella disponibilità materiale del proprietario originale, il veicolo è di fatto in uno stato “sospensivo”, e potrebbe teoricamente essere requisito o essere messo all’asta. Il fermo amministrativo scatta, di solito, quando partono i pignoramenti per debiti non pagati con gli enti pubblici, ad esempio le classiche cartelle esattoriali oppure le procedure per il mancato pagamento del bollo auto.
Tuttavia, quando si riceve la notifica di fermo amministrativo (che solitamente avviene a provvedimento già eseguito) non è il caso di farsi prendere dal panico. E’ sufficiente saldare il debito (anche a rate) affinché l’antipatico provvedimento non venga annullato in maniera automatica, e tutto torna nella normalità. Oggi, diversamente a qualche anno fa, una volta pagato il debito il fermo viene revocato in modo automatico. Prima invece, occorreva comunicarlo con una raccomandata con ricevuta di ritorno.
Altro aspetto d chiarire, è che non è vero che non si può vendere un’auto sottoposta fermo amministrativo. Si può fare senza problemi, a patto di specificare che il veicolo si trova in questo particolare status: ovviamente l’acquirente dovrà provvedere a sbloccare il fermo, facendosi carico del debito. Vendere un mezzo sottoposto a fermo senza specificare questa condizione equivale a una frode, mentre la legge consente di farlo a patto di delineare che il veicolo non può circolare. Può farlo soltanto una volta pagato il debito.