Possedere un’auto di grossa cilindrata potrebbe avere conseguenze negative sul redditometro. Ecco tutte le informazioni utili sul tema.
Attenzione a sognare il “macchinone”, la vettura dalle grandi prestazioni in grado di dimostrare a tutti il proprio successo. Anche il fisco si lascia impressionare facilmente dal tipo di auto che possedete, e utilizza uno strumento chiamato redditometro per accertare che la dichiarazioni dei redditi sia congruente con il tenore di vita che appare, anche dalla vostra auto.
Le auto di grossa cilindrata pesano sul redditometro (Pixabay) – Allaguida.it. L’Agenzia delle Entrate fa dunque un calcolo sintetico delle spese che un contribuente sostiene nel corso dell’anno, mentre questi a sua volta è tenuto a dimostrare l’origine del loro finanziamento, quindi da redditi di precedenti periodi di imposta e se sono esclusi dalla base imponibile o soggetti a ritenuta.
Ultimamente le forze dell’ordine sono quanto mai attente alla questione autovetture, perché numerosi furbetti, per nascondere quanto veramente possiedono, hanno optato per il leasing o il noleggio, che di fatto li rende trasparenti per quanto concerne il possesso di un veicolo.
Redditometro, perché chi ha un’auto grossa deve stare attento
Bisogna tenere presente che il vecchio sistema si focalizzava su tutte le macchine eccedenti i 21 cv fiscali che tengono conto sia della cilindrata, che della tipologia e del genere di alimentazione. Si tratta di mezzi perlopiù di lusso, costosi non solo all’acquisto, ma pure la manutenzione e il bollo. In generale con una cilindrata superiore ai 2000.
Nel 2017 è stata aggiornata la normativa ed infatti molti sono caduti nella rete. I kW che contano restano quelli medi attribuibili al nucleo familiare in base al numero di componenti e la sede di residenza. Da quanto si apprende dalle tabelle, più si hanno figli, più il valore dei kW aumenta. Allo stesso modo l’incremento si registra se si abita al sud.
Altro elemento a cui badare è l’eventuale possesso di imbarcazioni, gommoni, seconde case, e addirittura badanti, colf e collaboratori domestici. tutto rientra nel calderone del redditometro.
Come detto, alcune persone per non essere monitorate, hanno deciso di evitare di comprarsi l’auto puntando su il leasing o il noleggio con sede legale in Germania. In questo caso il vantaggio economico è sfaccettato. Per prima cosa l’IVA non è fissata al 21%, bensì al 19%, e appunto l’acquisto non può essere inserito nel calcolo del presunto reddito sulla cui base poi verrà effettuato il conteggio delle tasse dovute. Un altro benefit riguarda le multe, solitamente non notificate se si viaggia lungo lo Stivale con automobile con targa estera. E in ultimo il superbollo, ovviamente non dovuto per i mezzi che non sono di proprietà. Quest’ultima tassa è particolarmente invisa proprio a coloro che sono in possesso di un veicolo potente. Introdotto nel 2011 dall’allora Governo Berlusconi prevede l’incremento di 20 euro/kw, per ogni kw che ecce i 185. La somma è a scalare e prevede un importo di 12 euro dopo cinque anni dalla costruzione del mezzo stesso, 6 euro dopo dieci anni, tre euro al kw dopo quindici, mentre decade quando si tocca il ventennio.