Auto a benzina, ennesimo colpo di scena in Europa. Arriva la decisione ufficiale sui mezzi a carburanti fossili. Si torna indietro? O si avanza definitivamente verso l’elettrico? I dettagli
Il futuro della mobilità si prepara ad essere elettrico. La deadline fissata al 2035 saluterà definitivamente la produzione di nuovi mezzi a benzina e a diesel, e segnerà una nuovissima pagina all’interno della storia dell’Automotive. Certo, i colpi di scena non sono mancati finora. Ed è plausibile attendersene di altri di qui alla tanto attesa deadline. Anche perché nel mentre c’è un intero universo legato ai mezzi a benzina e a diesel da continuare a regolare, nel rispetto delle sempre più stringenti normative ambientali.
Per questo, non bisogna sorprendersi troppo dell’ennesimo ribaltone che arriva direttamente dal Parlamento europeo. Difatti, la forza politica continentale ha deciso di dare una stretta sulle emissioni inquinanti dei veicoli (su tutti gli ossidi di azoto, ndr), seppur con tempistiche diverse da quelle che ci si poteva aspettare. Cosa significa? Significa che le case produttrici avranno altri due anni di tempo per adeguarsi alle prossime normative di omologazione dei veicoli a motori (la ‘famigerata’ Euro 7). Il Parlamento europeo dunque ad una posizione negoziale, aggiungendo al testo anche i nuovi criteri di calcolo e di omologazione per le emissioni e gli standard delle batterie dei veicoli elettrici.
Euro 7, cosa cambia? Spuntano le prime date, ci si prepara alla transizione totale?
Insomma, il mondo dell’Automotive continua a vivere in uno stato di profonda incertezza. I continui slittamenti rimandano la transizione verso omologazioni più responsabili e sensibili al fattore ambientale, senza contare dell’incognita full electric. Nel pratico, ora bisognerà attendere i colloqui tra il Parlamento europeo ed il Consiglio, che si tradurranno in un effettivo rimandare l’ingresso dell’Euro 7.
Rimandare di quanto? La Commissione europea aveva suggerito di porre in vigore le norme Euro 7 a partire dalla metà del 2025 per auto e furgoni, mentre a partire dalla metà del 2027 per i camion. Di base, si rinvia di ulteriormente l’entrata dei nuovi standard omologativi, nel tentativo di aiutare le grandi e le piccole case produttrici ad adeguarsi in maniera graduale a quello che verrà. Cosa verrà, però, è la reale domanda che affligge automobilisti e aziende specializzate: la speranza è che la nube avvolgente l’Automotive possa dipanarsi nei prossimi anni, quando si avrà maggiore chiarezza sulla transizione verso le zero emissioni.
