Aumenti del 25% sullo stipendio, arriva la svolta storica che cambia lo scenario. L’annuncio ufficiale è davvero dolcissimo: “Abbiamo ottenuto cose che nessuno riteneva possibile”. Ecco tutto svelato
Non sono stati anni semplici per il settore dell’Automotive. L’aumento dei costi di produzione e di vendita ha generato empasse pericolosi per brand ed investitori. Il tutto, abbattendosi poi sulla forza lavoro all’interno degli stabilimenti e delle catene di montaggio. Ne sanno qualcosa negli Stati Uniti, dove i sindacati UAW sono all’opera e al centro di una vera e propria battaglia con i colossi dell’Automotive, nel rispetto del lavoro e degli stipendi dei propri associati.
E gli scioperi degli ultimi periodi, ne sono stato un chiaro esempio. Scioperi tanto corposi e discussi, che hanno costretto alcuni giganti delle quattro ruote come Stellantis a rinunciare ad esposizioni e a fiere specializzate. Dopo tanto penare, però, si è giunti finalmente ad un svolta. Lo stop prolungato indetto dal sindacato negli UAW ha portato ad un primo ed importantissimo passo in avanti. Un passo arrivato da Ford, che è stata la prima a cedere tra i maxi-produttori statunitensi. Il noto marchio a stelle e strisce ha concordato con i sindacati un aumento degli stipendi del 25% fino all’aprile del 2028 per i propri lavoratori.
Aumento degli stipendi del 25%: la vittoria dei sindacati UAW negli USA, ora nel mirino ci sono Stellantis e GM
“Siamo molto soddisfatti. Abbiamo ottenuto cose che nessuno riteneva possibili”: così Shawn Fain, a capo del sindacato UAW, ha commentato lo storico accordo con Ford. Un accordo che ha riportato all’assoluta normalità la produzione degli stabilimenti del Michigan e di Chicago e che finora era costato ben 1 miliardo di dollari, dopo lo sciopero durato la bellezza di sei settimane.
Tuttavia, per il sindacato UAW siamo soltanto ad un punto di partenza. Le schermaglie con General Motors (GM) e con il gruppo Stellantis vanno avanti ad oltranza. Quest’ultimo ha dovuto rinunciare all’esposizione di Las Vegas, pur di proteggere e diminuire le perdite in un momento così delicato per la propria produzione negli Stati Uniti. “Siamo fiduciosi, troveremo anche noi un accordo in un modo o nell’altro”, ha però tranquillizzato Carlos Tavares, numero uno di Stellantis. Intanto, gli scioperi continuano e le criticità non mancano. Una soluzione urge sia per la forza lavoro che per gli investitori, preoccupati per quanto sta colpendo il gigante italo-francese dell’Automotive.
