Automobilisti alla lettura, prestate molta attenzione. Se percorrete queste strade su base giornaliera, è meglio che sappiate una cosa: sono state catalogate come tra le più pericolose in Italia. Ecco svelato tutto
La prudenza non è mai troppa, soprattutto quando si è alla guida di una vettura. Siate voi automobilisti, motociclisti o semplici pendolari su gomma, prestate molta attenzione a quello che verrà illustrato tra poco. Ogni anno il numero di incidenti stradali in Italia aumenta per episodi, soprattutto considerando la frequenza su alcune strade in particolare. Certamente, molti tratti sono nettamente più pericolosi di altri. Per quanto chi viaggia su base giornaliera, non sempre se ne rende conto in maniera totale.
Per questo, l‘ACI conduce uno studio su base annuale per catalogare e recensire lo stato di rischio di ciascuna arteria stradale del nostro Paese. Uno studio che l’Automobile Club Italia porta avanti per comprendere i motivi secondo cui alcuni percorsi sono così forieri di sinistri. Non sempre gli incidenti, anche quelli fatali, sono colpa del conducente. Spesso e volentieri, a favorire il malcapitato evento, sono purtroppo tutta una serie di fattori che incidono sulla sicurezza dei viaggiatori.
Una serie di fattori che l’ACI prende in considerazione quando va a stabilire il ranking delle strade più pericolose di Italia. La speranza riposta dall’Automobile Club Italia è che questo studio possa sensibilizzare sia i guidatori in cammino, sia gli organi competenti delle tratte stradali in questione. La sicurezza stradale è un tema ancora molto delicato nel nostro Paese, per questo report e recensioni del genere possono fare la differenza nel peggiore degli scenari.
Le strade più pericolose di Italia, i dati del 2021 parlano chiaro: ecco i criteri utilizzati dall’ACI
Il criterio di selezione utilizzato dall’ACI è molto complesso, ma per motivi di esposizione proviamo a semplificarlo in poche righe. Di base, l’Automobile Club Italia prende in analisi la media annuale di incidenti avvenuti sulla strada in questione, tenendo in considerazione fattori come l’illuminazione del tratto, la conformazione del percorso e il limite di velocità preposto. E non solo: tiene conto anche di quanto quella o quell’altra strada siano trafficate, dello stato del manto stradale e della segnaletica.
Insomma, un calderone di criteri che poi vanno a partorire la media tot. incidente/km, alla base dell’infausta graduatoria stabilita dall’ACI. E stando a questo parametro finale, è facile individuare quali siano le tratte più pericolose del nostro Paese: le autostrade. Sono queste ultime a registrare il maggior numero di incidenti su base annuale. Un qualcosa di aspettato, forse, visto che si trattano dei percorsi a scorrimento più alto e dove si consumano la maggior parte dei sinistri mortali in Italia.
Le strade più pericolose di Italia: la graduatoria dell’ACI, domina l’A24 con dati record
Stando, dunque, all’ultimo report disponibile, a dominare è l’A24 Roma-Teramo. Con un parametro di 10 incidenti/km, si tratta dell’autostrada più pericolosa del nostro Paese. Si tratta di un record molto triste, visto che il dato stacca di parecchio qualsiasi altro registrato in tema di autostrade. L’A24 è da sempre una delle tratte più colpite da sinistri fatali, con le associazioni predisposte che più volte hanno lamentato e denunciato (invano) la pericolosità della stessa.
Al secondo posto, con un dato di 8,8 incidenti/km, troviamo la Tangenziale Nord di Milano. Anche qui, i numeri sono piuttosto allarmanti, ma purtroppo fanno leva sulle centinaia di incidenti che si registrano annualmente in provincia di Monza e Brianza. Poca illuminazione, segnaletica malridotta e una conformazione stradale che può celare più di qualche insidia: tutti fattori che, uniti all’errore o alla disattenzione umana, possono costare caro a chi si trova in viaggio su quelle tratte.
Ultimo gradino del podio, invece, assegnato alla diramazione Capodichino A1 in provincia di Napoli. Con un dato di 8,1 incidenti/km, si tratta della terza strada più pericolosa del nostro Paese. La Tangenziale del capoluogo campano è una delle tangenziali meglio mantenute in Italia, eppure nel suo tratto di collegamento all’Autostrada del Sole ha fatto registrare diverse centinaia di incidenti. E molti di questi, davvero gravi.
Allargando lo screening all’intera tratta dell’Autostrada del Sole, i dati chiaramente aumentano. L’A1 è la principale arteria stradale del nostro Paese, che con i suoi 760 chilometri di lunghezza collega Napoli e Milano. Alcuni tratti considerati pericolosi quanto la diramazione per Capodichino, si possono riscontrare anche in prossimità del cavalcavia Valmontone nel Lazio, la Variante di Valico al chilometro 254 in Toscana, e presso le uscite di Reggio Emilia e Parma.
Fuori dal podio, ma comunque pericolose: le strade più rischiose di Italia, c’è anche il Grande Raccordo Anulare
Appena fuori dal podio, i numeri restano comunque alti. Con 7,9 incidenti/km, il Grande Raccordo Anulare di Roma è certamente uno dei tratti stradali più pericolosi di Italia. Trafficato, dissestato e mal mantenuto in alcuni tratti e mal conformato addirittura in alcuni degli svincoli di uscita, l’A90 è certamente un percorso sul quale dover prestare grande attenzione quando ci si viaggia. Sia sulle quattro che sulle due ruote.
Tratto simile, per quanto meno trafficato è anche il Raccordo Autostradale di Reggio Calabria. I dati parlano chiaro: 6,7 incidenti/km, con centinaia di segnalazioni cadute nel vuoto da parte delle associazioni per la tutela dei viaggiatori. A complicare il tutto, poi, i continui cantieri aperti lungo e largo il tratto stradale. E che non semplifica certo la sicurezza e la scorrevolezza del raccordo calabrese.
Di poco inferiore, invece, la ratio mostrata dalla Tangenziale Nord di Torino. Con 6,4 incidenti/km è certamente una delle strade più pericolose del nord-ovest italiano. Ed è anche uno dei tratti più problematici del Piemonte. Trafficato dai pendolari della zona industriale e da chi vive il centro torinese e la sua periferia, la Tangenziale Nord di Torino può nascondere molte insidie a coloro che lo percorreranno senza la necessaria prudenza.
Dopotutto, dal capoluogo piemontese si snoda anche la temutissima A4 Torino-Trieste. Il tasso di incidenti è molto alto in questa tratta, visto che nel solo 2021 si sono registrati oltre 900 sinistri. Alcuni di questi, purtroppo, dall’esito mortale. Numeri simili registrati anche sull’A14 Bologna-Taranto, che ha messo a referto oltre 600 incidenti nel corso dell’anno solare 2021. Quest’ultima è una delle tratte più percorse in periodi di villeggiatura ed è durante la stagione estiva che fa segnare numeri preoccupanti, lungo tutto il corso della costa adriatica.
In autostrada si celano i pericoli peggiori, ma prestate attenzione anche alle tratte extraurbane
A voler completare l’elenco delle autostrade e dei raccordi o tangenziali più pericolose di Italia, una menzione va dedicata anche alle seguenti tratte. Il Raccordo A/4 – Viale Certosa, la Tangenziale Ovest e la Tangenziale Est sempre a Milano, la Tangenziale Est-Ovest di Napoli e l’A02 Diramazione Napoli. E ancora: il Raccordo Tangenziale Nord Città di Bologna e il Raccordo A07 – Piazza Maggi a Roma. Queste sono alcune delle autostrade più pericolose di Italia, ma fate molta attenzione anche alle strade extraurbane.
Su molte di queste, addirittura, si segnala una ratio incidente/km quasi superiore a gran parte dei percorsi sopracitati. È il caso della Strada Statale 719 che collega Prato e Pistoia, in Toscana. Questa ha fatto registrare ben 8 incidenti per chilometro. Di poco inferiore (con 6,9 incidenti/km), invece, la Strada Statale 36 del lago di Como e dello Spluga.
Numeri alti e preoccupanti, anche quelli registrati dalla Strada Statale 671 Asse Interurbano di Bergamo, che ha fatto registrare ben 5,9 incidenti per chilometro. Tra le extraurbane più pericolose di Italia, è possibile completare la lista con una serie di tratte tutte comprese dai 5 ai 2 incidenti/km. La Strada Statale 106 Jonica, la Strada Statale 014 bis di Mestre, la Strada Statale 227 di Portofino. E ancora: la Strada Statale 047 di Altichiero, la Strada Statale 511 di Anagnina, la Strada Statale 008 bis Via Ostiense. Non è finita: la Strada Statale 042 Variante di Seriate, la Strada Statale 162 Asse Mediano di Napoli, la Strada Statale 718 Raccordo di Pistoia, la Strada Statale 207 Nettunense, la Strada Statale 707 Raccordo Gazzada Varese.
Nelle strade extraurbane diminuisce (in teoria) la velocità, ma aumentano i rischi
Non lasciatevi ingannare dai numeri leggermente più bassi delle strade extraurbane. Anzi, se si pondera una media tra il traffico giornaliero e il numero di incidenti registrato, le statali possono rivelarsi decisamente più pericolose delle autostrade. Per quanto la velocità di codice diminuisca, le condizioni delle strade secondarie sono spesso deficitarie e mal mantenute. E per questo aumentano già da sé il rischio di incidenti gravi o addirittura mortali.
Aggiungiamoci poi un’ulteriore componente di rischio: la presenza più massiccia di motociclisti, scooteristi, ciclisti e addirittura pedoni. Le limitazioni alla circolazione su alcune statali sono quasi nulla, pertanto il mancato rispetto di una segnaletica (anche se a volte assenti, danneggiate o mal ridotte) può costare carissimo. Secondo la media stilata dall’ACI e dagli organi competenti nel 2021, la media delle vittime di incidenti stradali sulle statali ha visto il 25% assegnato ai motociclisti, il 10% ai pedoni, il 3,5% ai ciclisti. Da non sottovalutare poi componenti come la caduta di massi (vedasi in foto, ndr), la presenza frane e di smottamenti che possono causare incidenti in via diretta. Oppure in via indiretta, compromettendo nel tempo la sicurezza generale del tratto stradale.
Le strade più pericolose di Italia: ecco quali sono gli orari e i periodi a maggiore rischio di incidenti
Infine, c’è una componente da tenere bene in mente quando si viaggia sulle strade più pericolose di Italia. Quale? Il tempo. L’orario della giornata o, addirittura, il periodo stagionale può fare la differenza. Nel quotidiano, la vita lavorativa incide certamente sul profilo orario dell’incidentalità. Pertanto, la cosiddetta rush-hour è uno dei momenti più rischiosi e pericolosi della giornata. Se guidate durante gli orari di punta, alla mattina e al rientro dall’ufficio verso le 18, prestate ancor più prudenza del necessario. Sono in questi slot che si registrano alcuni degli incidenti più gravi documentati dall’ACI.
Allargando, invece, lo screen al periodo annuale (o semplicemente settimanale), prestate massima attenzione nei weekend e nei mesi estivi da giugno ad agosto. In questi ultimi, si è addirittura registrato il 10,5% degli incidenti annuali. I grandi spostamenti per le vacanze e per la villeggiatura, dopotutto, incidono sulla cadenza e sulla frequenza con cui un malcapitato evento può accadere. Pertanto, occhi aperti e massima prudenza.