Le automobili sono senza ombra di dubbio mezzi semplicemente straordinari, ma è meglio fare attenzione in alcuni casi.
E’ difficile pensare ad un contesto sociale senza automobili nel 2023, tanto che il mondo si sta muovendo in tutti i modi per preservarne l’utilizzo al meglio. Pensiamo alla transizione elettrica del 2035 che coinvolgerà tantissimi Paesi in giro per il Mondo, con Unione Europea e tanti stati USA attivamente coinvolti in tal senso.
Le zero emissioni non sono però l’unico tema che coinvolge il settore dell’automotive. Anche la connettività pare che sarà grande padrona del mercato delle quattro ruote, ed in un certo senso lo è già.
Tanta tecnologia, a volte forse troppa, come certificato da un caso specifico in cui una vettura è stata letteralmente bloccata. Tutto a causa di un errore. Meglio non commettere certe azioni, onde evitare conseguenze di tale calibro. ma cos’è successo effettivamente? Cerchiamo di capirlo insieme.
La storia di cui stiamo per parlarvi non fa statistica, ma effettivamene merita di essere comunque raccontata, per far comprendere ad automobilisti e papabili tali cosa si può rischiare a bordo di una vettura connessa. Protagonista di questa vicenda, la redazione di Auto Everyeye, che si è trovata a vivere questa ambigua situazione alla guida di una nuova Audi Q5 Sportback MY22. Torniamo a ripetere che si potrebbe trattare benissimo di un caso isolato.
Qualche giorno fa, dalle 7.30 alle 9.00 del 20 luglio, il software di bordo non ha funzionato. La piattaforma MMI Navigation Plus con MMI Touch si connette solitamente ai server Audi per i servizi connessi. Ciò avviene interamente tramite la SIM in dotazione alla vettura. L’impossibilità di connettersi ai server centrali ha reso addirittura l’intero sistema inutilizzabile. L’automobile si è messa regolarmente in moto e il quadro strumenti digitale ha continuato a funzionare, ma lo schermo centrale è rimasto bloccato per un’ora e mezza, fatta eccezione per sensori e telecamere di parcheggio che hanno continuato a funzionare, visto e considerando che sono – per fortuna – componenti indipendenti dalla rete.
Nemmeno connettendosi attraverso Apple CarPlay è cambiato qualcosa. Lo schermo è rimasto bloccato su una schermata d’attesa ed era possibile ascoltare solamente l’audio. Il navigatore non era però disponibile, esattamente come ogni altro servizio connesso, radio compresa. E’ stato contattato anche il servizio Audi, che ha confermato che il problema fosse qualcosa legato alle vetture del marchio tedesco in generale e quindi slegato alla Q5. In poche parole, senza uno sblocco dei server centrali il software di bordo non avrebbe funzionato.
Dopo aver conosciuto questo ‘incidente’ targato Audi, proviamo ad apporofndire l’argomento legato alle automobili connesse. Considerate parti integranti del cosiddetto Internet of Things, sono in grado di comunicare con altri oggetti e consentono anche al proprietario di controllare e gestire da remoto alcune funzioni.
Le auto connesse sono capaci di dare accesso ad una gamma di possibilità di comunicazione molto ampia. Oltre a consentire agli automobilisti di accedere, generalmente tramite smartphone, a informazioni relative allo stato dell’auto, alla sua localizzazione e ai dati tecnici, le automobili connesse sono anche capaci di avvertire i servizi di emergenza in caso di incidente, di contattare l’officina se qualcosa nel motore non va come dovrebbe e di avvertire il gommista in caso di foratura.
Un’automobile connessa è perciò una vettura che dispone di una propria connessione a internet, grazie alla quale l’auto può condividere il proprio accesso a internet con i passeggeri e consentire l’accesso ai suoi dati a dispositivi che si trovino all’interno del mezzo a motore, ma anche da remoto.
Le automobili connesse sono perfettamente in grado di soddisfare moltissime richieste degli automobilisti già nel 2023. Grazie alle molte funzioni infatti oggi è possibile davvero affidarsi ad una vettura completa anche sotto questo aspetto. Ad esempio, quest’ultima può comunicare con i sistemi di navigazione satellitari per condividere i dati sul traffico, e al tempo stesso ricevere quegli stessi dati per suggerire deviazioni al percorso in modo da saltare le code.
Grazie ai servizi disponibili su smartphone, può anche accendere l’aria condizionata qualche minuto prima dell’arrivo del guidatore per rinfrescare o riscaldare l’abitacolo, o anche accendere i fari a distanza per farsi individuare in un parcheggio affollato, o farsi localizzare in caso di furto. Alcuni sistemi operativi delle auto connesse dispongono anche di sistemi particolari; mentre ci si trova in strada è possibile far prenotare all’auto un albergo, un parcheggio o un ristorante vicino alla destinazione.
E’ possibile anche prenotare la revisione o vari interventi meccanici in caso di guasti. Li segnala l’auto stessa tanto al proprietario quanto alle officine convenzioante. Per quanto riguarda l’innovazione che riguarda la connettività, le nuove tecnologie sono le protagoniste indiscusse fra le connected car. Mercedes ha sviluppato un sistema di parcheggio da remoto tramite app, un assistente di sterzata autonoma per evitare ostacoli e uno per il sorpasso autonomo. Volvo ha presentato un sensore che riconosce i bordi della carreggiata, anche se non sono segnalati dalle strisce. BMW consente di aggiornare via web le mappe.
Anche le legislazioni si stanno muovendo attivamente in tal senso, come dimostra la volontà dell’Unione Europea. Da marzo 2018, tutte le nuove auto devono obbligatoriamente montare un sistema di sicurezza che comunica alle forze di polizia se la vettura è rimasta coinvolta in un incidente. Il sistema, utilizzando il GPS, comunica i propri dati di telemetria e la posizione, in modo tale da allertare i soccorsi fornendo direttamente i dati indispensabili per l’intervento.
Le auto connesse, oltre a offrire opzioni di sicurezza e di controllo remoto, possono pure condividere il proprio accesso internet, creando un hotsport Wi-Fi ad hoc, così da consentire ai passeggeri di utilizzare la rete dell’auto per navigare, guardare contenuti di intrattenimento via streaming, lavorare e studiare. Secondo i dati dell’Osservatorio Connected Car & Mobility della School of Management del Politecnico di Milano, nel 2022 il mercato delle soluzioni per l’auto connessa in Italia vale 1,4 miliardi di euro (+10% rispetto al 2021 e +8 rispetto al 2020). A fine 2022, nel nostro Paese si contano 19,7 milioni di vetture connesse, una su due dell’intero parco circolante (50%), una ogni tre abitanti.
Per quanto si stiano evolvendo i modelli di cui vi stiamo parlando, il futuro è ancora in dubbio. Non tutti infatti sono convinti della tecnologia in questione, com’è normale che sia dato che stiamo parlando di un qualcosa di comunque ancora molto acerbo ed estremamente innovativo. Parlando di futuro, grazie alla rete 5G l’obiettivo per il futuro è quello di far comunicare costantemente l’auto con l’ambiente che la circonda. Secondo i primi test, in questo modo sarà possibile ridurre del 68% gli incidenti stradali. nelle auto a guida autonoma, la connettività sarà ancora più importante.
Questi veicoli utilizzeranno le informazioni di telecamere, laser e radar per creare una mappa digitale 3D dei loro dintorni, comunicheranno con i veicoli che le circondano per ottenere maggiori informazioni sul loro comprotamento ed prevedere e anticipare i loro movimenti. Ma i dubbi, dicevamo, sono legittimi? Sì, lo sono. Ma una cosa è sicura, non c’è dubbio che vetture connesse e autonome sono legate dal solito futuro e che sono destinate a rivoluzionare la nostra vita da cittadini ed automobilisti. Ci sarà una fluidità di traffico molto diversa da quella che viviamo oggi.
Di conseguenza, il consumo di energia sarà sicuramente inferiore. Già ci stiamo muovendo verso questa strada. Si costruiscon oe costruiranno vetture sempre più leggere, design totalmente diversi, senza volante e luoghi più simili a salotti o camere da letto. In tal senso, le grandi aziende dovranno unire le forze, come sembra abbiano deciso di fare Amazon e Stellantis per accelerare il processo di digitalizzazione che rivoluzionerà l’esperienza di bordo degli automobilisti. L’impiego di software avanzati renderà conducente e passeggeri più sicuri e meno coinvolti, con la mobilità più sostenibile ed efficiente con prodotti e servizi, all’insegna dell’intelligenza artificiale; quest’ultima, già coinvolta nella vita dell’uomo di recete, si dovrebbe integrare nella vita digitale dei clienti.