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Aston Martin Vanquish Zagato, da Villa d’Este alla strada [FOTO]

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Si farà! Aston Martin Vanquish Zagato verrà realizzata in una piccola serie, appena 99 esemplari per soddisfare collezionisti e amatori, che potranno mettere in garage un altro capolavoro di design. Ha debuttato al concorso che premia eleganza e stile, a Villa d’Este. E’ il quinto modello di una collaborazione che dura da 50 anni, iniziata con la DB4 GT Zagato nel 1960 e nella V12 Vantage Zagato la sua ultima espressione. Vanquish per vestirla di dettagli nuovi, forme perfette, immaginate da Andrea Zagato e la squadra di Milano della storica carrozzeria italiana, in cooperazione con gli uomini Aston Martin nella sede di Gaydon, agli ordini di Marek Reichmann. A Gaydon è stata sviluppata e realizzata, in Italia la sua prima apparizione.

Dopo la DB11 vista a Ginevra, alcune soluzioni più dinamiche e spigolose si confermano anche sul concept firmato Zagato, addolcite da dettagli che richiamano le granturismo dalle forme morbide e tondeggianti del passato. Il muso sfoggia un’enorme calandra a tutta larghezza, tipicamente Aston Martin, sulla quale sono inseriti proiettori circolari a led. Ampio risalto all’aerodinamica, come si intuisce dal pronunciato splitter e dalle minigonne a lama. Della DB11 ripropone anche la soluzione dei passaruota aperti, con la carrozzeria che diventa deviatore di flusso dietro le ruote. Scalfature in alto e in basso, con un elemento color bronzo e la Z in bella mostra. Finitura bicolore per i cerchi, montanti neri per dare l’idea di un’unica superficie vetrata tra parabrezza e finestrini: come la visiera di un casco.

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Il taglio della linea di finestrini, rastremato verso la coda, è un altro richiamo a vetture carrozzate Zagato. Stessa cosa può dirsi dei fari in coda. Gli elementi led a lama riprendono le soluzioni della Vulcan, le forme tondeggianti, però, sono firma di Zagato. Visione del retrotreno che permette anche di scorgere il tetto a “doppia bolla”, retaggio delle Zagato di inizio anni Cinquanta, in origine pensato per poter ospitare i caschi dei piloti, alterando appena le forme della carrozzeria.
Quattro terminali di scarico e un diffusore in fibra di carbonio completano il quadro. Scarico che suona le note del motore V12 6 litri aspirato, dalla potenza innalzata a 600 cavalli.

A bordo, ancora fibra sulla console centrale, abbinata a rivestimenti in pelle bicolore, con sedili, pannelli delle portiere e cielo dell’abitacolo realizzati con tramatura a Z, la stessa Z in rilievo sui poggiatesta. A staccare sui toni scuri ci sono dettagli in bronzo anodizzato per i selettori al centro. Le prime consegne sono previste all’inizio del 2017.

FP

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