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Chi l’ha detto che il cambio manuale è superato? Aston Martin V12 Vantage S si schiera dalla parte di quanti vogliono ancora assaporare la sensazione di pieno controllo nel passaggio da una marcia all’altra, lasciando la perfezione dei comandi automatici ad altri. La più veloce tra le Vantage – 330 km/h e 3″9 sullo zero-cento – si veste con un cambio manuale 7 marce, proposto allo stesso prezzo dello Sportshift III e capace di integrare i medesimi accorgimenti elettronici che assicurano la doppietta in scalata e un passaggio alla marcia superiore con gas tutto aperto. Ci pensa l’elettronica a tagliare saggiamente l’accensione nel frangente di cambio rapporto. E non è l’unico accorgimento per migliorare le prestazione, vista la particolare disposizione delle marce.
Per innestare la prima si dovrà andare a cercarla a sinistra in basso, in quella configurazione dog-leg che suggerisce il passaggio alla seconda in alto a sinistra, funzionale a una linearità maggiore tra gli altri rapporti, specialmente in scalata, così da velocizzare ulteriormente il movimento. La settima, invece, trova posto là dove avremmo, tradizionalmente, la sesta.
Non è l’unica supersportiva a coccolare i puristi della guida, di recente, al Salone di Ginevra 2016, anche Porsche ha immaginato una variante estrema della 911, la R, oltre a confermare la casa tedesca che in futuro continueranno a proporre una trasmissione manuale accanto al PDK.
Altra peculiarità della Aston Martin V12 Vantage S, la presenza di un infotainment migliorato, l’AMi III, con una grafica rivista per il navigatore e più voci a impartire le indicazioni stradali da seguire, oltre all’integrazione con Apple CarPlay. Le prime consegne della Vantage S manuale arriveranno negli ultimi mesi dell’anno.