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Aston Martin Valkyrie. E’ questo il nome della hypercar, del progetto Aston Martin Red Bull AM-RB 001, che vuole entrare sfidare e competere con altre fuoriserie del calibro di Ferrari LaFerrari, McLaren P1, Bugatti Chiron e Porsche 918 Spyder.
A lungo attesa, è la prima auto stradale progettata dal mago dell’aerodinamica Adrian Newey, progettista geniale Red Bull che ha sviluppato concetti e linee uniche per generare il più alto livello di deportanza possibile, senza sporcare la linea con appendici vistose. L’aerodinamica è il concetto chiave per la AM-RB 001, un elemento che ci fa capire che questa è a tutti gli effetti una vettura da Formula 1 per l’utilizzo stradale. Nessuna hypercar era riuscita prima d’ora a “tirare fuori i muscoli” come fa Aston Martin Valkyrie.
Si avvicina il momento del lancio e, con esso, emergono nuovi particolari, dettagli rivisti e la carrozzeria finalizzata al 95%. Quella che vediamo sarà pressoché totalmente l’auto destinata agli appassionati. Tra le modifiche, dettate dallo studio aerodinamico dei flussi e la “scoperta” di un importante incremento della deportanza all’avantreno, troviamo aperture in precedenza assenti, tra la cellula abitacolo e i passaruota. Alla necessità ingegneristica di operare le aperture si è dovuto trovare il modo di effettuare l’intervento riducendo l’impatto negativo sullo stile.
Per la prima volta scopriamo la Valkyrie anche con i fari di serie. Ovviamente luci a led, installate su un telaio in alluminio anodizzato, tutto a vista, con una potenza luminosa superiore del 30-40% alla miglior soluzione oggi disponibile su una Aston Martin. Al posteriore, invece, installata sulla pinna che segue la presa d’aria dinamica e corre lungo il “lunotto”, che in realtà non c’è perché trattasi di copertura del motore, la luce di stop è la più piccola al mondo, un led di appena 5,5 per 9,5 millimetri è in grado di assicurare la luminosità necessaria.
Aston Martin Valkyrie, motore e tiratura
Arriverà sul mercato nel 2019, 150 esemplari omologati per la circolazione su strada, tutti già venduti, ai quali sommare 25 unità dedicate alla pista. Insieme al “quando”, emergono i primi dettagli sul “cosa”, arriverà su strada. Motore V12 aspirato, cubatura tra i 6 e 7 litri, ampia V per consentire un posizionamento molto in basso, elevato regime di rotazione, si attende un valore di 9.500 giri/min, più un elemento ibrido, un Kers per avvicinare la soglia dei 1.000 cavalli, obiettivo da pareggiare con il peso: 1.000 kg. Andy Palmer, presidente di Aston Martin, ha anticipato agli australiani di Motoring.au, che la AM RB-001 sarà capace di superare i 400 km/h di velocità massima e, allo stato attuale, il progetto è definito al 95%. Restano da validare i riscontri sul raffreddamento e i flussi d’aria sulla carrozzeria.
Altre interessanti note tecniche arrivano dalla composizione della hypercar, interamente in carbonio e titanio, priva di qualsiasi elemento in acciaio, materiale poco “nobile”. Sarà anche la prima auto omologata per la circolazione su strada a fare a meno degli specchietti retrovisori, sostituiti da telecamere inserite sui montanti A.
Aston Martin Valkyrie, interni: come su una F1
Scopriamo anche gli interni della Aston Martin Valkyrie. La posizione di guida è ritagliata sulle specifiche delle Formula 1 e dei prototipi del WEC: sedili ancorati alla vasca in carbonio dell’abitacolo, direttamente, gambe sollevate, volante estraibile e con tutti i comandi concentrati, nonché uno schermo OLED per avere sotto controllo ogni parametro. Un secondo display è inserito al centro della plancia. Da notare i due schermi in corrispondenza dei montanti A: due telecamere sui passaruota sostituiscono gli specchietti retrovisori, che rovinerebbero il valore di resistenza aerodinamica, le immagini vengono riprodotte sugli schermi posti dove solitamente il guidatore si rivolgerebbe per verificare gli specchietti.
Curiosi del prezzo? Aston Martin non l’ha ancora ufficializzato ma per una delle auto più veloci al mondo servirà una cifra come 3 Milioni di Euro e verrà data priorità all’acquisto a chi già possiede una Aston Martin One-77 o l’Aston Martin Vulcan.