Le nuove strategie di Renault per il rilancio internazionale prevedono scelte drastiche: la prima a tremare è Dacia, il low cost di successo
Non è una corsa contro il tempo, perché tutto in realtà è già stato pianificato. Ma è una corsa contro le regole, quelle che tutte le grandi Case mondiali accettano ma non gradiscono in toto. Lo dimostrano anche le ultime scelte del Gruppo Renault, impegnato su più fronti. Ci sono i successi a livello globale di Dacia, c’è la nuova politica sull’elettrico, ci sono alleanze importanti con altri costruttori come Nissan e Mitsubishi.
Ma sullo sfondo c’è anche la necessità di pianificare strategie a lungo corso, un concetto che il marchio francese ha ben impresso in testa e si scontra con la realtà. Lo ha denunciato ancora negli ultimi giorni il CEO di Renault, Luca De Meo, esprimendo un pensiero comune a tutta l’azienda e che sarà il filo conduttore del futuro.
Secondo lui le auto elettriche al momento stanno sbagliando bersaglio, perché hanno prezzi che vanno bene per i ricchi e non per la popolazione media. Allo stesso tempo però le aziende non riescono più a stare nei costi per produrre le classiche citycar: “Una piccola auto elettrica impatta meno di una berlina di cinque metri. Ma le normative attuali non permettono di fare affari e per me la priorità sono gli affari. E sulle piccole auto non c’è molto business”.
Ecco perché Renault di recente ha abbandonato per sempre il progetto della Zoe, la sua prima vera citycar elettrica. In realtà però il prossimo anno è attesa la nuova Renault 5, sempre in versione elettrica, con un prezzo tra i 25mila e i 30mila euro.
Non cambia comunque quello che un paio di anni fa era diventato il nuovo manifesto programmatico della Casa francese. Una rivoluzione in tre fasi, da sviluppare pensando al presente ma guardando con ottimismo al futuro.
La prima era quella della ‘Resurrezione’, impostata tra il 2021 e il 2023, puntando sulla ripresa del margine e sulla creazione di liquidità. Poi la fase di ‘Rinnovamento’, fino al 2025, con un ampliamento della gamma. Infine la ‘Rivoluzione’, che partirà dal 2025. Una naturale evoluzione il verso la tecnologia, l’energia e la mobilità.
Arriva il Suv che fa tremare Dacia: il progetto è partito da tempo
Tutto questo però come si traduce materialmente? La strategia Renault è anche quella di allargare i suoi campi di azione a mercati nuovi, terreni fertili nei quali seminare. Soprattutto quelli dell’America Latina, che fino ad oggi è stata quali monopolio dei marchi Stellantis, ma anche India e altre nazioni dell’Oriente, come la Corea.
Il primo passo concreto ha già un nome e manderà in pensione un modello amatissimo in Europa, la Dacia Sandero Stepway. Nel mercato latinoamericano infatti sarà sostituita dalla Renault Kardian, nuovo Suv del segmento B che in pratica è un suo clone. Ecco perché difficilmente arriverà in Europa, anche se non si può mai dire.
In pratica siamo di fronte ad una versione cross della Dacia Sandero. L’hanno ribattezzata Kardian essenzialmente per due motivi. Il primo è un’abitudine del marchio francese che ha scelto la K per molti modelli di Suv e crossover, come dimostrano Koleos, Kaptur e Kadjar. Il secondo è ricordare la parola ‘Guardian’, un vocabolo che indica forza ma anche protezione.
Sarà prodotto in Brasile, anche per ottimizzare i costi ed essere competitivo sul mercato e nascerà dalla stessa piattaforma anche se con qualche lieve differenza. Monterà fari distribuiti su due livelli mentre i fanali posteriori saranno a forma di C, ma anche il cofano e le portiere sono stati cambiati rispetto alla Sandero.
Secondo i media brasiliani monterà sulla versione base un motore 1.0 turbo con trazione anteriore, per sfidare modelli come Jeep Renegade, Fiat Pulse, Volkswagen Nivus e T-Cross. Per rinnovare gli stabilimenti e adattarli alla piattaforma CMF-B, Renault ha investito nello stabilimento di São José dos Pinhais circa 380 milioni di euro. Tutto il resto lo scopriremo il 25 ottobre, data scelta per la presentazione ufficiale del nuovo Suv.
Dacia destinata a sparire? Arriva la risposta e spiazza tutti i suoi fan, la decisione è ufficiale
La nuova strategia commerciale di Renault significa che alcuni modelli Dacia, il marchio low cost di maggiore successo negli ultimi due anni in Europa, sono destinati a sparire? Quale sarà il futuro del marchio? Domande logiche, ma c’è già una prima risposta. Perché nel 2024 è previsto il lancio in grande stile della nuova Dacia Duster, il Suv arrivato alla sua terza generazione, in attesa di scoprire un modello di serie ancora più grande nel 2025.
Fino ad oggi sono uscite già diverse anticipazioni. Dacia Duster 2024 dovrebbe essere più lunga rispetto a quella attuale, arrivando a 440 cm, e soprattutto avrà un’anima più portata verso il fuoristrada. Per questo nella parte inferiore del paraurti appare una grande presa d’aria che va ad integrare le due più piccole laterali davanti ai passaruota. Inoltre i fari a Led sono posizionati alle due estremità della griglia.
Novità importante è l’arrivo degli ADAS, i sistemi di sicurezza assistita che diventeranno obbligatori per tutte le nuove auto a partire dalla metà del 2024. E con la Dacia Jogger condividerà un display da 7 pollici per gestire diverse funzioni, più uno schermo touch piazzato più in alto per il sistema di infotainment. Inoltre potrebbe anche debuttare il sistema Android Open R.
Anche la nuova Duster sarà basata sulla stessa piattaforma CMF-B del Gruppo Renault già utilizzata da Sandero e Jogger così come da Renault Clio. Quindi avrà motori 3 cilindri 1.0 a benzina o Gpl oltre a 4 cilindri 1.6 full hybrid da 140 CV. Non è prevista invece al momento un’unità totalmente elettrica.