Le nostre strade ancora una volta intasate. Tutti i consigli per evitare gli ingorghi e non perdere giornate in coda.
Cantieri e lavori sono l’incubo di chi guida, e specialmente alcune autostrade in Italia sono sempre da tenere d’occhio, alla ricerca di possibili fonti di ingorgo. Sono strade già spesso al collasso, ma che la minima strettoia può trasformare in infiniti serpentoni di auto ferme.
L’autostrada del Brennero, per esempio, è da sempre la porta delle Alpi. Ogni giorno migliaia di auto e camion la percorrono tra Italia e Austria, attraversando paesaggi mozzafiato. Peccato che questo nastro d’asfalto stia per trasformarsi in un incubo per gli automobilisti. I ponti sono vecchi, le strutture hanno bisogno di manutenzione. Gli ingegneri hanno studiato un piano di interventi che durerà quasi vent’anni. Le conseguenze? Code chilometriche, rallentamenti e tempi di percorrenza raddoppiati.
Un’autostrada sotto i ferri
I primi segnali sono già visibili. Il ponte di Lueg è in ristrutturazione da gennaio 2025. Le corsie sono ridotte all’osso: una sola per direzione, con una seconda aperta solo quando il traffico diventa insostenibile. E questo è solo l’inizio – i lavori andranno avanti fino al 2030.
Il 2040 porterà una sfida ancora più grande: la ricostruzione dell’Europabrücke. Questo ponte, vero simbolo dell’autostrada dal 1963, ha bisogno di cure radicali. Serviranno quattro anni per completare i lavori.
Nel frattempo, i cantieri spunteranno ovunque come funghi. Il viadotto Luegbrücke, lungo quasi due chilometri, sarà un cantiere fino al 2030. Il Gschleirsbrücke, poco dopo Innsbruck, chiuderà a giugno 2025. Persino il tunnel al confine perderà una corsia per più di un anno.
La lista sembra infinita. Dal 2029 al 2031 toccherà alla tratta Mautstelle Schönberg. Il ponte Gschnitztalbrücke, vicino a Steinach, resterà in riparazione per tre anni. Sono 230 metri di struttura da rifare da zero.
Gli automobilisti dovranno riorganizzare i loro viaggi perché le code saranno all’ordine del giorno. Fate molta attenzione, perché anche un tragitto normale potrebbe richiedere il doppio del tempo. La cattiva notizia è che le strade alternative non sono pronte per gestire tutto questo traffico. Il treno potrebbe essere una soluzione, anche se non per tutti.
La situazione ricorda quella di molte vecchie auto, che continuano a rappresentare il corpo del nostro parco circolante: serve una revisione completa ma tempi e costi e fastidi sono in agguato. L’auto ci serve ma il rischio che si fermi all’improvviso è altissimo. Che fare? Auguri a chi si troverà ad affrontare questo dilemma nei prossimi mesi, sulle strade un tempo meravigliosamente scorrevoli, dell’Autostrada del Brennero.