L’inverno può trasformare alcune auto elettriche in mezzi capricciosi, dimezzando la loro autonomia. Una ricerca scioccante rivela quali sono i mezzi che soffrono di più.
Siamo in gennaio e le temperature sono ai minimi dell’anno. Molti di noi reggono bene al freddo, specialmente se ci dotiamo di piumini e sciarponi. Lo stesso non si può dire delle nostre auto, specialmente quando sono elettrica.
Che le temperature sotto zero siano nemiche delle auto a batteria, lo sappiamo un po’ tutti. Ma c’è di più: un’indagine approfondita su 18.000 veicoli ha testato il comportamento di venti modelli diversi quando la colonnina scende e i numeri sono impietosi: il gelo può ridurre drasticamente l’autonomia e trasformare un normale viaggio in un’avventura.
Quando il freddo colpisce duro
La tecnologia fa la differenza sempre, ma è in inverno che diventa ancora più decisiva. Vincono le auto dotate di pompa di calore, che riescono a mantenere l’83% della loro autonomia normale. Si potrebbe pensare che sia un risultato confortante, ma le brutte notizie arrivano per gli altri modelli, quelli più diffusi, che scendono brutalmente al 75%.
Cosa significa? Che i guidatori saranno costretti a molto fermarsi più spesso per ricaricare. Non è il massimo con l’attuale penuria di colonnine elettriche, che l’Italia non riesce a installare con la velocità promessa.
Vediamo quali sono le auto più vulnerabili, quelle che sarebbe meglio evitare se prevediamo molti viaggi invernali: la Volkswagen ID.4 per esempio, chenon è decisamente amica delle basse temperature. La sua autonomia ha un crollo e precipta da 470 a 295 chilometri. Si tratta di una perdita enorme che cambia completamente lo scenario e le possibilità di uso quotidiano. Anche Ford Mustang Mach-E e Chevrolet Bolt deludono parecchio: conservano solo il 66% e il 69% della loro capacità normale.
Tesla Model X è l’eccezione, e si distingue meritoriamente per la sua resistenza al freddo. Ottimo il risultato al banco: 89% di autonomia mantenuta. Chapeau. Subito dopo troviamo Model S con l’88% e Audi e-tron con l’87%. Sono auto con pompa di calore e i risultati si vedono.
Il vero problema di un’auto elettrica nasce dalla necessità di riscaldare l’abitacolo. Mentre le auto tradizionali sfruttano il calore del motore termico, le elettriche devono utilizzare l’energia delle batterie. Il consumo extra si somma alla naturale perdita di efficienza degli accumulatori producendo risultati drammatici.
Gli ingegneri stanno lavorando per migliorare le prestazioni invernali ma per il momento non sono stati ancora in grado di ottenere i risultati sperati. Altra delkusione viene dalle batterie al litio ferro fosfato, che non hanno portato miglioramenti: reagiscono al freddo come quelle tradizionali, e richiedono più tempo per ricaricarsi. Decisamente non è il massimo.
I proprietari di auto elettriche dovranno adattare le loro abitudini durante l’inverno. Serve intelligenza, e per una volta non quella artificiale. Occorre usare la nostra, quella naturale, e pianificare le nostre uscite senza lasciare proprio niente al caso o alla fortuna.