Una cena in rosso. Rosso Alfa, naturalmente. Le Alfa Romeo Giulia e 4C sono state le invitate speciali della originale iniziativa chiamata “The Red Table“. Nella serata di giovedì 22 settembre, in 37 piazze fra le più suggestive delle principali città italiane, ha avuto luogo in contemporanea una cena con brindisi finale “sincronizzato”, cioè simultaneo. Ben 1.500 ospiti a cui il nome Alfa Romeo suscita quelle emozioni che tutti conosciamo si sono riuniti in un appuntamento conviviale che aveva come scopo conoscere meglio i due modelli che oggi più rappresentano il nuovo corso della casa del biscione.
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Un nuovo slancio che parte dalla tradizione leggendaria del marchio e ne trasporta i caratteri più marcati (sportività, trazione posteriore, piacere di guida) nel futuro, fatto di alta tecnologia e sempre pura eccellenza del vero Made in Italy. Perché Giulia e 4C sono auto italiane in tutto e per tutto.
I luoghi prestigiosi della Red Table sono carichi di storia, come l’Alfa del resto: la Valle dei Templi ad Agrigento, di fronte al tempio di Giunone; piazza Dante a Verona; piazza Bodoni a Torino; piazza della Repubblica a Perugia; piazza Castel dell’Ovo a Napoli; Matera, vicino ai celebri Sassi. Idealmente gli ospiti si sono seduti intorno ad un immaginario tavolo lunghissimo, che circondava questi posti tipici della bellezza architettonica italiana.
Certamente erano le vetture a catturare l’attenzione. Nonostante si tratti di modelli costantemente presenti in modo massiccio e costante su tutti i media da parecchi mesi o, nel caso della 4C, da tre anni, i passanti si fermavano sempre: occhiate incuriosite, qualche domandina al volo e sempre commenti di convinta ammirazione.
Per quanto riguarda la Giulia, l’attesa è tanta per l’imminente esordio della versione Veloce al salone di Parigi. La Giulia Veloce rappresenterà il punto intermedio fra la supercar Quadrifoglio e il resto della gamma. Saranno disponibili due motorizzazioni a quattro cilindri, propulsori leggeri perché costruiti interamente in alluminio (leggerezza significa migliori prestazioni, maggiore efficienza, migliore tenuta di strada, più divertimento e più sicurezza).
Il primo è un 2.0 a benzina turbo da 280 cavalli con elevatissima coppia massima di 400 Nm. Poi troviamo il 2.2 turbodiesel in configurazione da 210 cavalli e tipica coppiona del gasolio ad alte prestazioni: 470 Nm a 1.750 giri (il 1.750 è un numero che in Alfa ha sempre avuto un significato particolare…). Entrambi i motori verranno abbinati ad un cambio automatico ad 8 marce con convertitore di coppia, calibrato per dare una risposta velocissima, senza tuttavia trascurare i consumi quando la posizione dell’acceleratore non richiede la massima potenza.
Ma la novità maggiore risiede nella trazione: perché sulla Giulia Veloce ritroviamo la sigla Q4. Una trazione integrale da alfisti: perché in condizioni normali di marcia la coppia è sempre al posteriore; quando invece la situazione lo richiede, l’elettronica trasferisce la coppia motrice anche alle ruote anteriori, se serve fino al 60%.
Il divertimento puro ed estremo prende però le fattezze della 4C, coupé o spider. Una supercar con comportamento stradale e prestazioni da supercar, però senza la necessità di potenze mostruose. Perché il rapporto peso/potenza diventa interessante anche, forse soprattutto, intervenendo sul primo fattore, cioè il peso. Allora il 4 clindri 1.750 turbo da 240 cavalli diventa più che sufficiente, quando la scocca in fibra di carbonio e mille altri accorgimenti contengono la massa sotto i 900 Kg. Così si ottiene un’accelerazione 0-100 in 4″5. Di solito tempi così richiedono cavalli e prezzi più che doppi. Per farla breve: Alfa. Le altre parole sono ridondanti.