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Il concept Alfa-Romeo Gloria è stato disegnato dagli studenti dell’IED di Torino (Istituto Europeo di Design). Sarebbe un successo assoluto a detta di molti visto anche il grandissimo successo di interesse che ha destato al Salone di Ginevra 2013 in occasione della sua presentazione al pubblico.
In attesa di scoprire se i vertici Alfa la pensano come noi, quel che arriverà al salone elvetico è l’interpretazione di 20 studenti dell’istituto torinese sul tema: una berlina a marchio Alfa da comunicare al mercato statunitense e asiatico.
Le dimensioni, in fondo, calzerebbero a pennello sulla futura Giulia, visti i 4 metri e 70 centimetri di lunghezza, la larghezza da 192 centimetri.
Il linguaggio stilistico che i giovani designer vogliono parli Alfa Romeo è fatto di linee morbide, richiami al passato, elementi chiave della tradizione sempre presenti (lo scudetto sul frontale).
Le fasi di sviluppo che hanno portato alla realizzazione della show car in scala 1:1 sono state seguite attentamente da Alfa, e il capo dello stile Fiat e Chrysler, Lorenzo Ramaciotti spiega: «Abbiamo chiesto agli studenti del Master di interpretare in completa autonomia una nuova berlina Alfa Romeo. Durante lo sviluppo abbiamo commentato, discusso e indirizzato i progetti al fine di ottenere il massimo dell’espressione spontanea della loro creatività. Il risultato è stato stimolante e di ottimo livello professionale e creativo».
Ha connotati marcatamente sportivi, esaltati dalla coda alta, raccordata perfettamente con il tetto, nel solco di un linguaggio stilistico che descrive superfici avvolgenti con tocchi dinamici, come la parte inferiore delle portiere. A tal riguardo si nota l’apertura controvento di quelle posteriori, oltre agli archi del tetto sospesi, grazie alla tinta argentea in contrasto con il resto.
Il frontale ha un unico grande elemento chiave: il trilobe Alfa, dal quale nasce la V portata fino a metà dei finestrini anteriori. L’Alfa Romeo 4C ripropone il concetto e non ci stupiremmo se la Giulia facesse altrettanto. Assai originali sono gli inserti in pelle sui passaruota, richiamo al passato, alle cinghiette di cuoio che servivano a tenere chiuso il cofano motore.
Un aspetto non del tutto risolto, volendo leggere nell’Alfa Romeo Gloria un’anticipazione della Giulia, riguarda i gruppi ottici. Avveniristica la soluzione con sottili led orizzontali, poco praticabile in un prodotto di serie.
Complessivamente le forme appaiono più da coupé elegante che da tranquilla berlina, insomma, ce n’è abbastanza per emozionare non solo il pubblico statunitense e asiatico, come richiesto nelle linee guida del concorso portato avanti all’IED, ma soprattutto gli appassionati europei. Le motorizzazioni sarebbero V6 o V8 biturbo nelle intenzioni del progetto, con un’altezza limitata a 132 centimetri e un passo ampio da 2 metri e 90.
«La possibilità che ci è stata data di sviluppare un concept car in collaborazione con il Centro Stile Alfa Romeo, è stata una grande opportunità per dimostrare quanto lo IED sia, prima di tutto, una scuola italiana che vuole generare bellezza – dichiara César Mendoza, direttore IED Torino -. Quale marchio migliore di Alfa Romeo per insegnare ai nostri studenti in che modo le forme e i volumi possono trasmettere emozioni forti, alimentando il desiderio di disegnare un’auto? La passione evocata dal brand ha raggiunto con forza studenti e docenti del Master, permettendogli di spingersi in tempi stretti fino alla resa finale di un progetto sicuramente complesso. L’Istituto Europeo di Design è oggi fiero di rappresentare nel mondo un modo italiano eccellente di fare scuola». Non resta che lanciarsi in petizioni per avere un prodotto a marchio Alfa con questi connotati.