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Alfa Romeo Giulietta, uno dei modelli più conosciuti della casa del Biscione, che da qualche anno a questa parte ha rievocato e richiamato i ricordi di un glorioso passato, rivisti in chiave moderna. Sono ben 60 gli anni che separano la presentazione del primo modello in assoluto di Giulietta dai giorni nostri, decenni che hanno costruito la fama ed il valore del modello “old” e gettato le basi ed i presupposti per far apprezzare il modello “new”. Oggi vogliamo proporvi un tuffo nel passato, un viaggio con la macchina del tempo attraverso la storia del modello.
La prima Giulietta presentata agli occhi del grande pubblico fu la “Sprint”. Era una due posti disegnata da Nuccio Bertone e lanciata in occasione del Salone Dell’Automobile di Torino del 1954. Questa coupè da quasi 4 metri, che vide il superamento con successo dei test prototipali su strada già durante il 1953, ebbe un buon successo già in occasione della première torinese, durante la quale si registrarono già oltre 700 ordini. La Giulietta in versione berlina venne lanciata sul mercato successivamente, nel 1955: con il suo motore 1,3 litri da 50 cavalli avviò un ciclo di successi che portò lo stabilimento del Portello, in quel di Milano, alla soglia delle 132.000 auto costruite. Il modello numero 100.001 venne celebrato da tutto lo stabilimento e battezzato dall’attrice Giulietta Masina.
Dopo la Giulietta TI, versione più potente e leggermente modificata dell’auto iniziale presentata nel 1957, il primo vero restyling e rinfresco delle linee si ebbe nel 1959. I dettagli inediti riguardarono la carrozzeria a 360 gradi, partendo dalle griglie anteriori fino ad arrivare al posteriore con i gruppi ottici a “pinna”. Anche gli interni subirono delle modifiche rispetto alla prima serie: queste toccarono anche la strumentazione, che vide l’aggiunta del contagiri.
Nel 1964 la Giulietta, così com’era conosciuta, venne rimpiazzata dalla Giulia, e noi facciamo un salto temporale, atterrando direttamente nel 1977. L’idea fu quella di proporre un nuovo modello, ma di non andare ad intaccare la fetta di mercato dedicata alla Alfetta. La Giulietta tipo 116 fu allora concepita come una sportiveggiante tre volumi, con una forma definita “a cuneo” e due diversi motori ed allestimenti: 1.3 da 95 cavalli e 1.6 litri da 109. Questo modello restò in produzione fino al 1985, grazie al susseguirsi di tre diverse serie (la prima dal 1977 al 1981, la seconda dal 1981 al 1983 e l’ultima dal 1983 al 1985): la base dell’auto non cambiò radicalmente nel tempo, dato che furono tutti restyling che riguardavano per la maggior parte componenti estetici, sia per l’interno che per l’esterno, ma nel pian piano vennero adottati anche nuovi motori, come il 1800cc da 122 cavalli ed il 2000cc da 130, fino ad arrivare al diesel 2 litri da 82 cavalli ed al potente 1962cc turbo benzina da 170 cavalli.
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Nel 1985 l’auto lasciò la strada alla Alfa 75 e noi facciamo un altro salto temporale, fino ai giorni nostri (beh, più o meno….stiamo parlando sempre di 4 anni fa…), nel 2010: la nuova Alfa Romeo Giulietta ha debuttato durante il Salone di Ginevra. L’eredità del nome ha pesato come un macigno, ed infatti non fu questo il primo nome attribuito al modello, ma il design e lo stile della media compatta di casa Alfa hanno, ancora una volta, colpito appassionati e non. Insomma, che questo nome sia un portafortuna? Fatto sta che le linee sono ereditate da quelle della supersportiva 8C e della piccola Mito, con delle modifiche nella parte anteriore e nelle fiancate. Nel 2013 c’è stato un restyling che ha interessato la parte infotainment/strumentazione ed il frontale (fendinebbia e scudetto), oltre che i motori con l’adozione di propulsori di ultima generazione.