Quasi duemila Alfa Romeo Giulia stanno per entrare a far parte della flotta dell’Arma dei Carabinieri, suggellando il sodalizio che lega la casa automobilistica e le forze armate da oltre settant’anni. La prima Alfa Romeo realizzata per i Carabinieri, la 1900 M “Matta”, risale 1951. Un anno dopo, con la berlina 1900 è nata la Gazzella, un nome che oggi identifica tutte le auto a disposizione delle forze dell’ordine. Ma quali modifiche sono state apportate alla vettura dei Carabinieri per renderla ancora più sicura ed performante?
Le novità sono molte e non si limitano alla personalizzazione della livrea esterna con i colori dell’Arma. Alfa Romeo ha infatti lavorato a lungo per irrobustire la vettura e renderla più sicura da possibili attacchi esterni. Dal parabrezza blindato (livello B4) ai cristalli laterali, fino al lunotto antisfondamento, la Alfa Romeo Giulia dei Carabinieri dispone di una dotazione eccezionale. A garantire la sicurezza degli occupanti, la casa automobilistica ha predisposto le porti anteriori blindate, senza contare la protezioni antiscoppio del serbatoio carburante.
Ma le novità non finiscono qui. All’interno dell’abitacolo sono presenti due porta armi elettromeccanici, due porta tonfa e paletta, radio in posizione centrale e una cellula detenuto unipersonale. Immancabile anche il sistema di amplificazione e diffusione esterno, mentre i gruppo ottici sono composti da un pannello con messaggio variabile, due lampeggianti con luce laterale e faro orientabile, infine i lampeggianti a corredo degli specchietti retrovisori esterni.
Ma veniamo al motore della Alfa Romeo Giulia dell’Arma dei Carabinieri. Sotto il cofano, si nasconde un 2.0 turbo 200 CV (147 kW) con cambio automatico a 8 rapporti. Davvero eccezionali le prestazioni, dal momento che l’auto promette di raggiungere i 230 km/h e accelerare da 0 a 100 km/h in 6,6 secondi.