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La nostra rubrica sulle vetture che hanno segnato la storia dell’auto prosegue oggi con l’Alfa Romeo Giulia GT ma i primi esemplari ancora si chiamavano Alfa Romeo Giulia Sprint GT: non erano altro che la versione coupé della berlina Alfa Romeo Giulia.
L’opera per produrre questa vettura in serie iniziò nel 1963 e venne scelto come luogo di produzione proprio lo stabilimento di Arese in funzione per produrre la Giulia GT fino al 1976.
Nel momento in cui appunto cessò la produzione e quindi la commercializzazione delle Giulia GT si studiò seriamente su quali fossero i modelli ad esser in grado di “sostituirle”. Ecco quindi che fecero il loro approdo le Alfasud Sprint in sostituzione delle Junior: una vettura, l’Alfasud, con un motore Boxer diverso. Le versioni denominate Veloce, invece, vennero rimpiazzate dall’Alfa Romeo Alfetta GT.
Alfa Romeo Giulia GT: la curiosità dello “scalino”
Quel piccolo scalino che c’era tra il cofano e la lamiera del muso sarebbe diventato, dal momento della fuoriuscita dei primi esemplari fino ai successivi quarant’anni, un vero e proprio cult. Ma, nella nuova fabbrica di Arese quei tecnici che contribuirono a creare il mito dell’Alfa Romeo non potevano certo saperlo né tanto meno ancora immaginarlo.
Per loro, infatti, quel cofano definito da alcuni come “strano”, era solamente un ripiego: lì, per l’utilizzo che la Giulia GT avrebbe dovuto avere, doveva forzatamente esserci una presa d’aria. Poi però tutta la tecnologia mancante si scontrava con il budget e la dirigenza si diresse verso un frontale tradizionale. L’Alfa Romeo, infatti, arrivò persino al punto tale da indebitarsi con alcune banche tedesche nella produzione dell’Alfa Romeo Giulia berlina, quella a tre volumi.
Per un gran risparmio nel pieno comunque dell’efficienza della Giulia, ecco che si conservarono le calandre modificate fino al cosiddetto esaurimento scorte. Oggi però, quelle scorte valgono una fortuna e sono rarissime da trovare in commercio. Gli appassionati e coloro quindi che ancora hanno una Giulia GT potrebbero far affidamento all’Auto e moto d’Epoca che si svolge ogni anno a Padova per trovare pezzi come questo.
Il design
Il merito per l’esclusività di questa Giulia GT che vi stiamo descrivendo va anche al signor Bertone: un uomo capace di creare una linea giusta e senza tempo, mai capace di stancare specialmente ora che è diventata un’auto d’epoca. Ai tecnici ed ai collaudatori del marchio del Biscione che, sfruttando la già ottima base di telaio della Giulia berlina, produssero una coupé adatta sia per il turismo “veloce” su strada che per le competizioni su pista.
Motorizzazioni
Aprendo il cofano tanto discusso dell’Alfa Romeo Giulia GT trovarono alloggiamento il 1.3 della Junior mosso da 88 cavalli di potenza massima, quello da 115 cavalli della sportiva GTA e il 2.0 bialbero da 130 cavalli della GTV.
Dimensioni
Le dimensioni della Giulia GT erano, anzi, sono ancor oggi di 408 centimetri di lunghezza, 158 per quanto riguarda la larghezza e un’altezza pari a 131 centimetri. Il passo, ossia la distanza tra gli assi delle ruote anteriori e posteriori, è di 235 centimetri ed il peso di quest’Alfa Romeo è di 950 chilogrammi.
La guida
Di qualsivoglia fede automobilistica voi siate, nel momento in cui sareste a bordo, alla guida di questa coupé milanese vi accorgerete di quanto sia confortevole la guida al contempo piacevole e disinvolta data anche dall’importante contributo della trazione posteriore nel chiudere le traiettorie e all’assetto che si lascia pure maltrattare.
Oggi solamente per appassionati
Trovare ora un’Alfa Romeo Giulia GT tra coloro che ne detengono un esemplare non è poi così difficile. Basta non aver fretta ed essere pure disposti a spendere qualche soldo perché questa vettura vale, specialmente nel caso in cui la vostra scelta ricada nella sportiva Giulia GT GTA. La quotazione, ad oggi, risulta aggirarsi intorno ad una cifra che va dai 7.000 ad addirittura 60.000 Euro. Una volta trovata la Giulia GT, ammesso che sia in buone condizioni, non rimarrete a secco di momenti unici e avrete tra le mani praticamente un mito, tutto orgogliosamente italiano.
Manutenzione
I controlli di rito, quelli necessari per una buona continuità di un’auto storica e specialmente sportiva, sono la verifica dei punti nascosti del telaio: settori nei quali spesso purtroppo affiora la ruggine, tanto quanto avviene alla base dei finestrini. Un eventuale restauro non sarà certo sconsigliato per prevenire danneggiamenti ulteriori alla carrozzeria dovuti al tempo.
Tutte le versioni
Dell’Alfa Romeo Giulia GT ne vennero prodotte dallo stabilimento milanese diverse nei loro allestimenti e versioni. Vi ricordiamo infatti che in tutto furono quattro le versioni: la Sprint GT, la GT Junior, la GT Veloce e la GTC che sta per Gran Turismo Cabriolet.
Competizioni sportive
Per quanto riguarda invece le competizioni in cui la Giulia GT venne impiegata, vi ricordiamo che non solo scese in pista ma fece il debutto anche nel mondo dei rally. Se in questi ultimi però non ha ottenuto grandi risultati, penalizzata principalemnte dalla trazione posteriore, fu una vettura molto fortunata in pista ed in particolar modo sull’asfalto. Per le competizioni furono approntate delle versioni derivate: alcune vennero prodotte dall’Autodelta, il reparto corse della casa milanese, altre vennero invece allestite con kit forniti dalla casa a privati e scuderie, altre ancora venivano preparate da numerose officine private che elaboravano le GT e le GTA, dove “A” sta per “alleggerita”.
Il 1965 è l’anno in cui le Giulia GT fecero il proprio debutto in una competizione che le vedeva come protagoniste e si parlava infatti della competizione dedicata a tutte le Alfa Romeo Giulia GTA.
Personaggi famosi
Avere una Giulia GT è in primis il sogno di quasi tutti gli alfisti ma lo è altrettanto per altri appassionati d’auto. Per quanto riguarda i personaggi famosi che ne hanno una o ne hanno comunque avuto un esemplare, vi ricordiamo il cantautore e compositore Luigi Tenco che possedette per anni una Giulia Sprint GT Veloce 1600 “scalino” ed il regista Pierpaolo Pasolini, il quale possedette una GTV 2000, con la quale venne investito mortalmente dal suo assassino.