[galleria id=”13457″]
Esser belli, bellissimi, a volte non basta. E’ il destino che ha colpito l’Alfa Romeo Brera, protagonista del nostro focus sull’usato. Concept nel 2002 – frutto della matita di Giugiaro – il lancio commerciale avviene tre anni più tardi, nel 2005. Non puoi non riscuotere un consenso unanime quando ti presenti con quelle forme lì. Coupé 2+2 integra al meglio le forme morbide e originali del posteriore, quasi a freccia nella vista in pianta, con un muso cattivo, espressione del family feeling condiviso con la 159.
Ecco, i difetti dell’Alfa Romeo Brera sono un po’ quelli della berlina da cui deriva: è pesante, tanto, troppo per una coupé sportiva. Così, oltre a mortificare le prestazioni, i consumi sono improponibili e l’handling certo non sorride per i 1600 kg che si è costretti a portare in giro nel caso della variante integrale V6.
Meritava ben altra sorte e non è stato sufficiente il suo fascino per restare in vita: poco più di 21 mila esemplari venduti disegnano il flop commerciale. Pensare che l’idea di rimetter mano al progetto e alleggerirla, con una Brera 2, è stata sul tavolo per un po’ prima di venir abbandonata. Ci hanno pensato gli inglesi a togliere 100 kg, con la Brera S, migliorata dalla Prodrive di Dave Richards.
Interni
L’abitacolo si caratterizza per la configurazione 2+2, con i posti posteriori decisamente sacrificati e più utili se ripiegati, così da incrementare la capacità del bagagliaio da 300 litri fino a 900.
Tecnica e motori
Parli di caratteristiche tecniche della Brera e, inevitabilmente, devi tornare a parlare di quel pianale così inadeguato. Quattro metri e 41 centimetri di lunghezza, 1 e 83 di larghezza, appena 137 centimetri d’altezza: le proporzioni sono perfette, peccato che la bilancia indichi tra i 1400 e 1600 kg (dati dichiarati). Tutti i propulsori al lancio assicuravano potenze di per sé importanti, come i 185 cavalli del 2.2 benzina Jts, o i 200 cavalli del diesel 2.4 JTDm cinque cilindri, fino ad arrivare all’esagerato V6 3.2 litri da 260 cavalli. Ecco, per rendere un’idea, le prestazioni di quest’ultima versione erano inferiori a quelle di un’odierna segmento B sportiva da 200 cavalli: inaccettabile per una coupé da 40 mila euro.
Ad arricchire il parco motori arrivò anche il quattro cilindri turbo benzina 1750 TBi, forte di 200 cavalli e 320 Nm di coppia, tuttavia, a fronte di una velocità massima importante (235 km/h), in accelerazione impiegava 7.7 secondi per passare da zero a cento, consumando 8.1 litri/100 km nel ciclo misto. La più veloce delle Brera, la V6 integrale, portava le richieste di carburante a 11.4 litri/100 km, a fronte di 244 orari e 6″8 nello 0-100.
Sospensioni, freni e sterzo sono tutte riprese dalla 159, quindi anteriore con quadrilatero alto e posteriore Multilink: la dinamica di marcia ha basi solide, penalizzate dal peso.
Quotazioni
Consapevoli dei pregi e difetti, portarsi a casa oggi un’Alfa Romeo Brera usata può essere un buon affare. Le quotazioni sono particolarmente basse e, per chi non ne fa un utilizzo intenso, resta il piacere di guidare un’auto tra le più belle dell’ultimo decennio.
La convenienza è, soprattutto, sulle 2.2 Jts e sul diesel più prestazionale, motori sui quali è bene ricordare non incide il superbollo.