Quanto vale il mito? Tanto, tantissimo se mette insieme Alfa Romeo e Nuvolari. E’ stata battuta all’asta in Inghilterra per 9,37 milioni di dollari la 8C-35, vettura da corsa evoluzione della storica 8C, prodotta tra il 1931 e il 1939 sotto diverse specifiche.
I più attenti noteranno il Cavallino rampante sul cofano, quello di Francesco Baracca, donato a Enzo Ferrari ed emblema delle rosse per come le conosciamo. Ma nel 1935 Ferrari non era ancora la Ferrari, dovendo gestire le auto di Arese.
Ha corso otto gran premi nel 1935, prima di agguantare tre successi nel 1936: Gran Premio di Modena, Gran Premio d’Ungheria e Coppa Ciano per la 8C-35.
Caratteristiche tecniche uniche, a partire dal propulsore, un otto cilindri in linea sovralimentato con compressore volumetrico, da cui la sigla 8C, mentre l’artefice del progetto fu l’ingegner Vittorio Jano.
Tra gli aneddoti che circondano la 8C-35, ce n’è uno proprio sulla Coppa Ciano, ultima vittoria agguantata dall’esemplare venduto all’asta. In realtà Nuvolari era al volante di una 12C-36 e la 8C era affidata a Carlo Pintacuda. Costretto al ritiro per un guasto alla trasmissione nelle primissime battute di gara, Nuvolari saltò sull’auto di Pintacuda, richiamato ai box per cedere la macchina a Nivola: impensabile oggi, allora era routine. La rimonta fu veemente e dopo aver superato le Auto Union arrivò il successo.
L’auto battuta a quasi 9,4 milioni di dollari era passata di mano nel 1987 per poco meno di 3.