Un amore per le auto quello di Alberto Sordi dimostrato in tutte o quasi le sue pellicole che lo hanno reso famoso.
Era il 2003 quando se ne andava il grande Alberto Sordi, attore che ha descritto nella sua carriera l’italiano in tutte le sue sfaccettature. Uno che ha letteralmente lasciato nel cinema del nostro Paese e che è riuscito anche a lasciare traccia di sè a livello globale come pochi altri attori italiani sono riusciti a fare. E, come capitato a tanti altri, nelle sue pellicole ha anche descritto i vizi degli italiani dei suoi tempi. E quando parliamo di vizi, molto spesso non si può fare a meno di citare le auto, vero status symbol ieri ancor più di oggi.
I suoi film sono pieni di vetture che hanno fatto la storia e che hanno saputo completare la descrizione dei suoi personaggi. Un pò come hanno fatto tanti altri divi del grande schermo in America. C’è da dire però che rispetto a tanti colleghi di Hollywood, vedi ad esempio Brad Pitt, Sordi non ha mai posseduto un vero e proprio garage di grandi dimensioni e soprattutto di enorme valore. Ha sicuramente avuto auto importanti, ma sono state più quelle mostrate al cinema le più belle.
Le auto di Alberto Sordi
Siamo in Italia e ovviamente tra le auto più “guidate” dal grande attore romano non potevano mancare le Fiat. Come la 500 Giardiniera, protagonista della traversata di Roma in “Un borghese piccolo piccolo” del 1977 diretto da Mario Monicelli. Una pellicola questa che per alcune scene proprio con questa auto è entrata nell’immaginario collettivo e ancora oggi è tra le più citate.
E poi c’è la 600, che per tutti gli anni Sessanta è stata oggetto del desiderio di tante famiglie. E che si comprò subito all’inizio della sua ascesa il dottor Guido Tersilli ne “Il medico della mutua” del 1968, un vero classico della commedia italiana. Una utilitaria a quattro posti con molto spazio e con prestazioni importanti che era un vero status symbol in quei tempi. Come anche la Bianchina che Sordi guida in “Thrilling”, film in tre episodi del 1965, dove carica un autostoppista e con la quale si diverte a sfidare le auto più potenti della sua.
Poi ci sono le auto dei ricconi dell’epoca, come la 1800 prodotta tra il 1959 e il 1968, che all’epoca costava 1.485.000 lire e che era una di quelle macchine che era appena sotto a Jaguar o Rolls Royce. Una vettura che montava un motore a sei cilindri, oltre ad avere un cambio a quattro marce con comando al volante, e le sospensioni indipendenti all’avantreno e ad assale rigido al retrotreno. Insomma una vera sciccheria per l’epoca. Pensare che invece Sordi nella vita reale guidava una semplice 124 familiare, con la quale si divertiva anche lui per le vie del centro di Roma. Come si divertì tanto con la Ritmo de “Il Tassinaro”, altro film passato alla storia.
Alberto Sordi poi aveva un amore per le Maserati: possedeva una Quattroporte del 1967 ma nei film lo si vede spesso al volante di una Ghibli Spyder oppure di una Mistral Spider 3700 in “Scusi lei è favorevole o contrario?”. Una vera chicca questa realizzata in soli 125 esemplari.