Stellantis ha fornito ulteriori aggiornamenti relativi al maxi-richiamo relativo ai modelli Citroen e DS3 per via degli airbag difettosi prodotti da Takata.
Continua la campagna di richiamo che il gruppo Stellantis ha avviato nei mesi scorsi e che riguarda alcuni modelli Citroen. Il motivo del provvedimento era legato ad un difetto degli airbag prodotti dall’azienda giapponese Takata.
Nel maxi richiamo, fra i più grandi nella storia dell’automobilismo, era rimaste coinvolti modelli di altri marchi come Ford, Nissan, Honda e Bmw, ai cui proprietari è stato consigliato di non guidare il veicolo sino alla sostituzione dei componenti. In tal senso, Stellantis ha annunciato di aver già provveduto alla riparazione di oltre 53 mila veicoli.
Un richiamo, probabilmente tra i più grandi della storia dell’automobilismo, quello che ha coinvolto le vetture su cui erano stati installati gli airbag prodotti da Takata, azienda giapponese di componentistica che ha chiuso i battenti circa sei anni fa. I provvedimenti sono stati diramati in tutto il mondo, Italia compresa, ed hanno riguardato molti brand dell’automotive.
Secondo quanto descritto dalle autorità, il problema degli airbag è legato all’utilizzo nella progettazione, come propellente, del nitrato di ammonio, sostanza economica che, se non abbinata ad un essicante, non è in grado di assorbire umidità e potrebbe danneggiarsi provocando improvvise esplosioni o un’attivazione dell’airbag con una forza eccessiva. Una situazione che metterebbe seriamente a rischio le persone a bordo del veicolo provocando loro lesioni gravi o, nel peggiore dei casi, la morte.
Stellantis, che aveva annunciato il richiamo per varie Citroen C3 e DS3, prodotte tra il 2009 e il 2019, nelle scorse ore, ha comunicato di aver già provveduto alla riparazione di oltre 53mila veicoli, ovvero 7mila in più rispetto al precedente aggiornamento fornito nei giorni scorsi. Inoltre, il gruppo ha specificato che più di 128mila veicoli coinvolti nel provvedimento hanno già effettuato il “check-in” ribadendo che per far fronte alla problematica sono stati avviate varie iniziative, dalla creazione di un call center dedicato al potenziamento della capacità dei concessionari in modo da accelerare la sostituzione degli airbag difettosi ed avere la possibilità di effettuare più interventi nel minor tempo possibile.
Stando alle dichiarazioni del Governo degli Stati Uniti, l’esplosione dei gonfiatori Takata difettosi avrebbe causato la morte di 27 persone ed il ferimento di oltre 400 soggetti sul territorio nazionale. In totale, secondo le stime, nel mondo sarebbero 50 le vittime. Fra queste anche una ragazza italiana di 24 anni deceduta lo scorso 28 maggio a Catanzaro che, secondo i periti, sarebbe stata uccisa dal malfunzionamento degli airbag della vettura su cui viaggiava, scontratasi con un’altra auto.