Cacciato prima del Mondiale. La Formula 1 scossa da un addio pesantissimo. Tifosi sconcertati.
Non è da adesso che la Formula 1 ha intrapreso un percorso di cambiamento. Sembra ormai lontanissimo lo sport nato dalla mente di Bernie Ecclestone che, negli anni ’70 e ancora di più nel decennio successivo viveva di costruttori di primo piano e piloti di alto livello. Pian piano il marketing e il denaro hanno eroso tutto trasformando la serie in un puro show, ma a dare la mazzata finale ci ha pensato l’avvicendamento ai vertici della Federazione Internazionale.
L’addio di Jean Todt e l’ingresso di Mohammed Ben Sulayem anziché portare ossigeno e una ventata di aria fresca ha evidentemente soffocato l’ambiente che adesso vive in una sorta di stato d’assedio dove tutto è vietato. Un esempio sono le multe e le punizioni per semplici parole dette a caldo dai piloti e adesso è arrivata un’altra bomba sganciata a poche settimane dall’avvio del Mondiale con un addio pesantissimo che ha lasciato sconcertati tutti i tifosi.
Formula 1 nel caos, Herbert mandato via dalla FIA, svelato il retroscena
La FIA a guida araba ci ha ormai abituato a cacciate improvvise, talvolta immotivate, si pensi soltanto a quanto accaduto a tre eventi dalla fine della passata stagione quando il boss federale ha voluto mandare via con effetto immediato il direttore di gara lasciando i corridori increduli. Ebbene, qualcosa di molto simile si è verificato nelle ultime ore con l’allontanamento privo di una precisa ragione di Johnny Herbert.
In realtà qualche insider un’idea sembra essersela fatta. Il celebre compagno di Michael Schumacher in epoca Benetton Renault, delegato della Federazione nel ruolo di commissario, avrebbe espresso il proprio dissenso nei confronti del diktat di Ben Sulayem per quanto concerne la libertà di parola. Sarebbe dunque bastato un commento pronunciato dal britannico, per farlo saltare.
Sullo scarno comunicato che rende nota la decisione lo si ringrazia per l’esperienza e la competenza portate, ma si sostiene altresì che il suo ruolo di opinionista per un’importante agenzia di scommesse sarebbe incompatibile con quello di steward. Ufficialmente, a pesare sarebbe stata una dichiarazione rilasciata al sito di tale compagnia e di cui è partner a proposito della doppia penalità a Verstappen da lui avvallata durante il GP del Messico, ma uno strappo così repentino non sembra essere in linea con un presunto caso di conflitto d’interessi.
