Pessime notizie per il glorioso marchio italiano. L’addio per Maserati è un vero e proprio dolore da raccontare: fulmine a ciel sereno per dipendenti, operai e addetti ai lavori. Cosa sta succedendo
Che il 2024 fosse un anno difficile, lo si era già intuito dai numeri del mercato delle quattro ruote. L’Automotive mondiale è in sofferenza e con lui anche i principali player del settore. Indifferentemente dalla grandezza, dal segmento, dalla fascia di prezzo: tutti sono specchio di una crisi che si sta ripercuotendo con gravità anche sulle catene di montaggio e sugli stabilimenti di tutta Europa.
Stellantis è tra le più colpite e la crisi è una livella che non fa sconti al blasone o al prestigio. Dopo Mirafiori, ora anche le fabbriche Maserati sono in serissima difficoltà. Il tridente è dovuto recentemente intervenire con una misura drastica, intristendo gli appassionati e tagliando una buona fetta della forza lavoro interessata.
Nel dettaglio, Maserati sta fronteggiando una sottoproduzione critica in questo 2024 e le cose non sono destinate a migliorare. Secondo quanto riportato da Il Corriere della Sera, il calo delle richieste e di prenotazioni sui nuovi modelli del marchio, hanno costretto la stessa Maserati a comunicare la procedura di esubero di ben 52 dipendenti su 75.
Maserati in crisi, pochi ordini e misure drastiche: cosa sta succedendo
La procedura di esubero è stata comunicata a Yazaki, azienda che produce a Grugliasco (e quindi a pochi passi dalla casa storica del Tridente) cablaggi per automobili. Maserati ha tagliato tutte le commesse, costringendo la controparte giapponese a dover licenziare ben 52 dipendenti. Un addio salato, che ha fatto presto a scatenare la rabbia e la furia dei sindacati.
“Yazaki ci ricasca. Già tre anni fa aveva comunicato sotto Natale via Teams il licenziamento di tre lavoratori”: esordisce così Giusy D’Agostino della Filcams Cgil, che ha commentato in maniera molto severa la scelta della sede di Grugliasco. “Ora ne mette alla porta 52, lasciando poche prospettive alla ventina di addetti che rimarrà”, ha continuato D’Agostino.
Per l’azienda giapponese si tratta di un durissimo colpo, dovuto perlopiù dalla crisi che ha colpito Stellantis. Le difficoltà riscontrate nella produzione dello stabilimento di Mirafiori e ora quelle di casa Maserati hanno messo in ginocchio e ridimensionato la mole di lavoro di Yazaki e di tutte le aziende satellitari alla produzione di nuove vetture. Sono tempi bui per tutti e il sole sembra lontano dall’albeggiare.