La multa per la sosta sulle strisce blu è una delle più odiate dagli automobilisti, ma la notizia ufficiale ha fatto esultare tantissimi italiani
Le strisce blu sono ormai presenti in ogni città italiana tanta da essere diventate una consuetudine per chi decide di parcheggiare in strada. Le strisce blu, infatti, permettono di sostare pagando un prezzo attraverso l’uso del parchimetro.
Qualora l’ausiliario del traffico non trovasse il bigliettino sul parabrezza dell’auto che indica il pagamento della sosta, ecco che scatta il verbale. Nel corso degli anni, però, diverse sentenze hanno fatto giurisprudenza tanto da creare diverse casistiche attraverso le quali è possibile stabilire quando queste vanno pagate e quando no.
Quando non si pagano le strisce blu
L’ultimo caso riguarda un automobilista che era stato multato da un ausiliario del traffico per aver parcheggiato fuori dalle strisce blu. Lasciare l’auto fuori degli spazi assegnati, però, non è sempre un comportamento errato. Il giudice al quale si era rivolto, infatti, ha annullato la sanzione e ha condannato il Comune alle spese. I fatti risalgono a un anno fa, quando a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, era ancora in vigore il servizio di sosta a pagamento.
Il guidatore, assistito dagli avvocati Salvatore e Antonio Falzone, aveva posteggiato la propria vettura in piazza Risorgimento, davanti alla saracinesca di un supermercato, in uno spazio privo di divieti di sosta e distante sei metri dagli stalli delimitati dalle strisce blu. Nonostante la distanza dalle strisce blu, però, questo si era visto multare per “aver lasciato il veicolo in zona di sosta collocandolo fuori degli spazi previsti dalla segnaletica”.
I due avvocati, nel corso del procedimento, hanno sottolineato come “l’ausiliario del traffico non ha il potere di accertare e contestare violazioni in materia di sosta. A meno che il veicolo non si trovi nell’area adiacente a quella destinata alla sosta a pagamento. Ciò che conta – si legge nel ricorso – è il rispetto del cosiddetto `spazio minimo indispensabile´, cioè lo `spazio necessario per le manovre di accesso e uscita dal parcheggio a pagamento´”.
Nella fattispecie in esame, infatti, lo spazio minimo indispensabile, come specificato anche nella sentenza, era assolutamente garantito dalla distanza tra la Fiat Panda parcheggiata davanti al supermercato e gli spazi blu. Motivo per il quale il Tribunale ha dato ragione all’uomo annullando la sanzione e anzi costringendo anche il comune a pagare le spese. Quindi niente multa e sentenza a favore per l’uomo.