L’acquisto di un’automobile è davvero un momento molto speciale, a meno che non si verifichi un momento come questo.
L’acquisto di un’automobile è sempre davvero molto rilevante per la vita di un o una cittadina. Questo perché l’utilizzo di una vettura a quattro ruote è molto utile per andare a fare la spesa, per lavorare, per passare una giornata o due fuori porta; e ancora, per partire per una meritata vacanza. Insomma, un’auto può essere utile per molti motivi diversi fra loro.
Acquistarla è un investimento che nel 90% dei casi porta solamente che bene. Ma non tutte le storie legate al settore automotive sono da considerarsi positive.
E infatti quest’oggi vi parleremo di una scoperta a dir poco grave. Una frode multimilionaria, che ha portato le indagini anche in italia. Sembra incredibile, ma è tutto vero. Come detto, non tutto ciò che è legato ad un’autovettura è sempre strettamente positivo. Vediamo di cosa si tratta nello specifico.
Acquisto auto: ecco cosa valutare
Per quanto riguarda l’acquisto di un’auto, può essere davvero molto utile consultare svariate fonti su internet. Il web si rivela spesso una fonte preziosa di informazioni. Se avete già in mente il segmento prescelto, è facilmente possibile paragonare i differenti modelli dei vari costruttori. Vi basterà valutare il design, le motorizzazioni disponibili, i costi di gestione, l’affidabilità generale – grazie allo storico dei richiami effettuati dai marchi – ovviamente tutto ciò deve essere a voi congeniale. In seguito potrete mettere a confronto le motorizzazioni presenti in listino, gli accessori presenti di serie e quelli invece a pagamento; infine anche eventuali formule alternative all’acquisto.
Pensiamo all’acquisto classico, ma anche al noleggio a lungo termine o al leasing. Vanno valutati poi gli optional. E’ sinceramente inutile arricchire la lista degli accessori, se poi andremo a riscontrare un conto salato da pagare, conto dovuto a dettagli che nemmeno ci interessano. E’ importante soffermarsi su tutti quei dispositivi che sono ritenuti indispensabili all’interno dell’abitacolo.
In questo modo potrete configurare l’auto secondo i vostri gusti e senza spendere un’esagerazione. Infine, prima di procedere all’acquisto di un’automobile, è decisamente opportuno avere ben chiare le proprie esigenze. Se si percorrono pochi chilometri l’anno, oppure se si vuole un veicolo per usarlo principalmente in zone urbane, è meglio evitare di considerare l’acquisto di un mezzo diesel. Più prolifico invece pensare ad un mezzo alimentato a benzina, ibrido o elettrico. Se invece, all’esatto contrario, cercate una vettura con cui andare più lontano, valutate l’idea di utilizzare un mezzo a GPL o a metano.
Perché conviene l’acquisto di una vettura elettrica
Andando a soffermarsi un po’ di più sui mezzi del futuro, conviene acquistare un mezzo elettrico? Sotto molti punti di vista sì. A partire dai costi di rifornimento. Questi sono ridotti, dato che la ricaruca di una vettura elettrica comprota un sensibile risparmio rispetto al rifornimento di un mezzo tradizionale. Richiedono inoltre una manutenzione inferiore. la meccanica è più semplice, e il numero di componenti presenti è minore rispetto a quello di un modello termico.
Il costo si aggira sul 35% in meno. Il prezzo è sempre più accessibile. Alcune citycar elettriche hanno un valore di mercato minore di 25mila euro. Non dimentichiamo poi i contributi all’acquisto; ci riferiamo in particolar modo al Decreto Bollette, che offre anche incentivi all’acquisto di mezzi elettrici o ibridi. Arriviamo poi al tanto odiato bollo auto, che per quanto riguarda le auto elettriche è una tassa meno salata da pagare.
Tutte le regioni italiane prevedono un’esenzione di cinque anni dal suo pagamento, e in Lombardia e Piemonte addirittura non si parla neanche di un solo pagamento. Il risparmio è quindi notevole. Il premio assicurativo è inoltre più conveniente, i parcheggi molte volte sono addirittura gratis e l’offerta è in costante crescita.
C’è poi un’altra motivazione che vogliamo fortemente aggiungere. E’ quella legata all’ambiente. L’uso dei veicoli a batterie contribuisce nettamente alla riduzione di emissioni nocive; i motori che spingono questi mezzi non utilizzano processi di combustione, il che è un grandioso vantaggio. Insomma, di ragioni per credere nell’elettrico ce ne sono eccome.
Acquisto auto, frode multimilionaria sconvolge tutti: cos’è accaduto
L’Europol, ufficio europeo di polizia, ha scovato un vasto giro di affari fraudolento di un gruppo criminale internazionale. Quest’ultimo si è reso responsabile di una frode sull’IVA per almeno 38 milioni di euro sulla compravendita di oltre 10mila automobili. L’operazione ha portato all’arresto di cinque persone con ben 450 perquisizioni – più di 50 in Italia – e il sequestro di immobili e auto di lusso. Hanno preso parte alla risoluzione del caso uomini delle forze dell’ordine di sette Paesi europei (Belgio, Germania, Italia, Paesi bassi, Portogallo, Spagna e Ungheria). Questi sono stati coordinati egregiamente dall’Ufficio della procura europea di Colonia (EPPO).
E’ stato di rilevanza cruciale e determinate il contributo della Guardia di Finanza italiana, che ha partecipato all’operazione con circa 250 finanzieri e l’unità cinofila cash dog, appartenenti a 35 reparti del Corpo in questione. L’operazione, definita Huracan, ha portato alla scoperta di un vasto schema di frode IVA, gestito da un gruppo criminale specializzato nel commercio internazionale di automobili. Si stima che tale operazione abbia dato alla compravendita, tra il 2017 e il 2023, di circa 10mila automobili. Il tutto per un fatturato fraudolento complessivo di 225 milioni di euro. La perdita IVA si attesa sui 38 milioni.
L’indagine è nata nel 2021, ovvero da quella che inizialmente sembrava essere un’attività amministrativa di controllo e di routine, per quanto permane presunti mancati pagamenti IVA allo Stato italiano da parte di alcuni soggetti, a seguito dell’acquisto di un grosso quantitativo di auto dalla Germania, e dalla successiva vendita dei medesimi mezzi a motore a privati e società in altri Paesi UE.
Gli approfondimenti investigativi però hanno portato alla scoperta dell’esistenza di una frode IVA davvero gravissima e notevole. Sarebbero state coinvolte ben 60 persone circa. Secondo gli accusatori, gli indagati avrebbero acquistato modelli in Germania attraverso società italiane e ungheresi; queste si sarebbero dimostrate essere aziende tenute in vita con il solo scopo di favorire la frode, e in alcuni casi addirittura fittizie.
Ecco come funzionava il piano
Lo schema fraudolento, che per fin troppo ha funzionato anche decisamente troppo bene, era il seguente:
- una società ‘fantasma’ o fittizia, con sede in Germania, ha acquistato automobili online da un concessionario tedesco. Inizialmente la società pagava il prezzo complessivo dell’IVA, presentando però successivamente un reclamo e ricevendo indietro la stessa IVA dallo Stato tedesco;
- la stessa azienda ha venduto le auto a soggetti o società prestanome al di fuori della Germania, precisamente in Italia e Ungheria. In questo caso il prezzo delle auto risultava leggermente superiore a quello netto indicato sulla fattura originale dell’acquisto online. Era comunque conveniente, dato che i prestanome non hanno dovuto pagare l’IVA grazie alle regole della cessione intracomunitaria;
- ma non è tutto. Già, perché i prestanome hanno in seguito venduto le automobili a prezzi molto allettanti ai clienti, privati o aziende che fossero. I clienti finali hanno pagato regolarmente l’IVA, ma i prestanome non hanno versato neanche un centesimo allo stato, trattenendo la stessa come un normale profitto. Oltre diecimila auto sono state vendute in questo modo, o almeno questa è la stima più affidabile;
- le indagini hanno poi rivelato che gli indagati emettevano regolari fatture – che sembra fossero false – ai clienti finali, facendo credere agli stessi che la compravendita fosse corretta. Queste fatture permettevano ai clienti di immatricolare i veicoli acquistati in un altro Paese.
Tutto è bene ciò che finisce bene. L’operazione ha certificato l’impegno dell’Ufficio della Procura Europea e di tutte le altre autorità chiamate in causa, che ha indubbiamente certificato la tutela degli interessi finanziari dell’Unione Europea. Non è ancora avvenuta la condanna definitiva, quindi vale la presunzione di innocenza degli indagati.