Vi sono Ferrari iconiche che possono raggiungere cifre da capogiro. Questo modello in particolare potrebbe diventare una delle battute più care dell’evento.
Cosa definisce il costo di una vettura? La sua storicità, senza dubbio, ma soprattutto l’esclusività. Quando il tutto si lega ad un modello sportivo leggendario del marchio del Cavallino che ha scritto pagine indelebili del Motorsport il prezzo può raggiungere vette impressionanti.
Questo avviene soprattutto quando si parla delle iconiche Ferrari. Non è un segreto che le leggendarie auto di Maranello possano raggiungere cifre davvero da capogiro. Più sono rare, più l’auto può raggiungere prezzi davvero incredibili. Inarrivabili per tutti…tranne che per i più accaniti collezionisti, che sono pronti a spendere una ingente parte del loro invidiabile patrimonio per portarsela a casa.
Ferrari, questo modello è davvero incredibile
Le 166 MM furono prodotte dalla casa modenese dal 1948 al 1953. Fu proprio grazie a questa straordinaria vettura che nacque la dicitura “barchetta”. L’auto fu svelata al Salone dell’automobile di Torino nel 1948, ereditando dei concetti stilistici che si erano già visti sulla 166 S, a sua volta evoluzione della 125 S, prima vettura della storia del Cavallino, prodotta nel 1947 in soli due esemplari.
La sigla MM rappresentava la vittoria alle 1000 Miglia della coppia Clemente Biondetti e Giuseppe Navone. I due furono in grado di conquistare la mitica edizione del 1948 al volante di una Ferrari 166. Nel 1949 la Scuderia replicò il successo nella 1000 Miglia, ottenendo risultati straordinari anche nella 12 ore di Parigi e nella mitica gara endurance della 24 Ore di La Mans.
Se questo curriculum non vi basta per esaltare le capacità tecniche di questa vettura, aggiungiamo che è stata prodotta in 34 esemplari più altri 13 nella versione del 1953 che raggiunse la potenza di 160 cavalli. La 166 MM Barchetta Touring presenta un design elegante e ben proporzionato. L’avantreno è caratterizzato da un lungo cofano in cui è alloggiato il potente motore, in posizione anteriore longitudinale, V12 con un rapporto di compressione 8,5:1.
La distribuzione è a monoalbero a camme in testa con due valvole per cilindro. La Ferrari presentava godeva di 70 cavalli/litro, ossia 140 CV a 6600 giri/minuto. Il cambio era a 5 marce più la retromarcia. L’accensione era a bobina e spinterogeno, mentre la frizione era monodisco a secco in blocco col motore per una massa a secco di appena 650 kg.
Le caratteristiche della Ferrari 166 MM
L’auto a due posti aveva un telaio a longheroni a traverse. Le sospensioni anteriori a ruote indipendenti con quadrilateri deformabili, balestra trasversale e ammortizzatori idraulici telescopici caratterizzavano la parte anteriore. Al posteriore, invece, la Ferrari aveva delle sospensioni a ponte rigido, balestre longitudinali, barre antirollio e ammortizzatori idraulici telescopici. I freni erano a tamburo, mentre i cerchi erano da 15 pollici.
Non ci è dato sapere quale fosse l’accelerazione da 0 a 100, ma la 166 MM barchetta Touring raggiungeva la velocità di 220 km/h. Con un peso così leggero l’auto risultava molto divertente nei tratti misti e conquistò successi straordinari nel Motorsport. Tantissimi piloti si cimentarono al volante questa meraviglia, considerata una delle più grandi Ferrari di tutti i tempi.
Sul piano estetico i parafanghi integrati nel corpo vettura e i gruppi ottici rotondi caratterizzavano in modo armonioso le nervature della carrozzeria. La vettura non ha una capote, come potete osservare nel video in alto girato a Goodwood del canale YouTube Italiansupercarvideo.
La Ferrari 166 MM telaio 0024 M fu realizzata su commissione dell’Automóvil Club Argentina. Fu portata al successo da Carlos Menditeguy nel suo trionfo a Mar del Plata il 15 gennaio 1950. Nei suoi vari passaggi di mano ha subito qualche modifica tecnica che non ha intaccato il suo valore. All’asta di Villa Erba del prossimo 20 maggio organizzata da RM Sotheby’s potrebbe superare i 5 milioni di dollari.